Inutile negarlo: più che all’Irlanda, la testa dei tifosi azzurri è proiettata al complicatissimo ottavo di finale contro la Spagna, che andrà in scena lunedì prossimo allo Stade de France. La rimonta croata di ieri sera contro le Furie Rosse ha lasciato sorpresa e smarrimento, smontando le ipotesi più probabili che davano un incrocio con Perisic e compagni o, nella migliore delle possibilità, l’incontro con la più morbida Repubblica Ceca. Il tabellone dagli ottavi in poi mette i brividi, inutile negarlo: se l’Italia superasse l’ostacolo Spagna, correrebbe il rischio di trovare sul suo cammino la Germania prima ed eventualmente la Francia poi. Una parte bassa di tabellone da brividi che, probabilmente, è figlia anche del cervellotico regolamento inventato dall’Uefa per questo nuovo Europeo allargato a 24 squadre.
Se dalle parti di Nyon farebbero bene a rivedere la formula in vista di Euro 2020, più a nord, per la precisione a Lilla, c’è un Antonio Conte che non vuol sentir parlare di Spagna, ottavi di finale e altri ragionamenti futuribili: per il commissario tecnico, giustamente, il pensiero fisso va alla partita che stasera (ore 21) vedrà gli azzurri impegnati contro l’Irlanda nell’impegno conclusivo del girone E. Quella che affronterà i verdi di O’Neill sarà un’Ital-bis, considerati gli otto cambi messi in preventivo dal c.t. azzurro rispetto alla gara contro la Svezia. Guai però a parlare di gerarchie, titolari o riserve: “questa partita serve a sovvertirle – ha tuonato un Conte molto concentrato in conferenza stampa – e può essere uno spartiacque nel gruppo. L’Italia è soltanto una: qui ci sono 23 giocatori che vincono o perdono insieme“.
Umiltà, concentrazione massima, ricerca di prestazione e vittoria, senza alcun tipo di rilassamento: questa la ricetta del selezionatore azzurro in vista di stasera e in prospettiva Spagna. Perché, come ribadito dal condottiero azzurro, vincere aiuta a vincere: “il rischio contrario è di fare un passo indietro: se si perde arrivano le rotture di scatole, meglio evitarle“. Proprio per questo contro O’Shea è compagni sarà turnover, ma ragionato: Conte non vuol far smarrire alla squadra gli equilibri e le linee di gioco sviluppate nelle prime due gare e, per questo, Barzagli e il diffidato Bonucci presiederanno la difesa accanto a Ogbonna, con Sirigu in porta. In mezzo al campo tocca a Thiago Motta fare il regista con Florenzi e Sturaro mezzali, mentre a Bernardeschi (favorito su El Shaarawy) e De Sciglio sono affidate le fasce. In avanti, tocca a Zaza e Immobile dimostrare che gli intoccabili Pellé ed Eder hanno valide alternative alle spalle.
Dall’altra parte, l’ostica Irlanda si giocherà il tutto per tutto cercando di rievocare il ricordo della storica vittoria contro gli azzurri al Mondiale di Usa ’94: contro l’Italia O’Neill partirà col classico 4-4-1-1 che vede l’unica punta Long supportata dal trequartista Hoolahan (a segno nell’1-1 con la Svezia), con le ali Hendrick e McClean pronte a mettere in mezzo più cross possibili per il numero nove del Southampton. Guai a sottovalutare gli orgogliosi irlandesi, dunque: squadra che non eccelle certo per tecnica, ma che riesce a mettere in difficoltà gli avversari con corsa, fisicità e intensità.
Lo sa bene Conte, che avvisa a mezzo stampa i suoi: “non dimentichiamoci da dove veniamo, non perdiamo la strada maestra. Dobbiamo rimanere umili e consci dei nostri mezzi e dei nostri limiti“. Non poteva esserci manifesto migliore per questa Italia operaia che, di qui in avanti, dovrà cercare di lottare coi titani per farsi strada nell’Olimpo d’Europa.
Giorgio Tosto
Probabili formazioni:
Italia (3-5-2): Sirigu; Barzagli, Bonucci, Ogbonna; Bernardeschi, Sturaro, Thiago Motta, Florenzi, De Sciglio; Zaza, Immobile. All.: Conte
Irlanda (4-4-1-1): Randolph; Coleman, Keogh, O’Shea, Brady; McClean, Whelan, Quinn, Hendrick; Hoolahan; Long: All.: O’Neill