Lo scoglio del leone / Intervista a Rosario Scandura

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Lo Scoglio del leone Rosario Scandura

Lo scoglio del leone è il titolo del primo film realizzato dal regista di Acireale, Rosario Scandura, subito premiato al Festival del cinema di Roma. La spensieratezza di un gruppo di ragazzini in calzoncini, che vive tra il mare e il più bel sole di Sicilia i propri giochi d’infanzia, tra risate e risacca delle onde, improvvisamente interrotta dallo scoppio brutale di una bomba che ne provoca la fuga, lo sgomento, il trauma. Nasce da questa ferita, indimenticata e mai accettata, lo spunto per un racconto di grande impatto emotivo ed evocativo. In grado di legare l’infanzia gioiosa di un bimbo con lo scempio perpetrato da chi impunemente ha vilipeso per anni l’ecosistema marino jonico e non solo. Un racconto in procinto di diventare un libro, ma divenuto prima ancora un film, apprezzato e persino premiato. A sorpresa, come ammesso dallo stesso regista. 

Lo scoglio del leone / Intervista a Rosario Scandura

La pellicola diretta dall’acese Rosario Scandura costituisce per lui un esordio assoluto, giunto dopo qualche corso da appassionato amante del cinema. Una storia d’amore all’interno di una dichiarata denuncia alla pesca clandestina sullo sfondo, ma non solo. “Tutto è iniziato tanti anni fa quando, da piccolino, mi sono ritrovato a sentire all’improvviso i ragazzini più grandi gridare ‘a bbumma, a bbumma’ (la bomba, ndr), prima di assistere proprio allo scoppio di una bomba sott’acqua, assistendo in pochi secondi alla deflagrazione di flora e fauna” ci racconta. Un vero e proprio trauma, che “Lo Scoglio del Leone” rilegge ripartendo dal rapporto tra un nonno e un bambino che, diventando adulto, scoprirà l’amore, l’ecologia e la necessità inerente della legalità.

Lo scoglio del leone / Rosario Scandura, il cinema e l’ambiente

Un connubio deciso e rilevante, quello tra cinema e ambiente, inaspettatamente valso il premio Hot Corn Green, ideato dal magazine digitale di cinema e serie TV Hot Corn. Uno speciale panel, lo scorso 22 ottobre all’Auditorium Parco della Musica, ha presentato al pubblico, in anteprima assoluta e alla presenza del regista, alcune immagini del film premiato. Nella pellicola, il protagonista difende il suo scoglio da un tentativo di abusivismo edilizio, con la stessa tenacia con cui difenderebbe la propria famiglia. Due temi particolarmente cari al regista, cresciuto ad Acireale e innamorato della costa jonica. Qui la sua famiglia ha scommesso dal punto di vista imprenditoriale su più fronti. Importante il lancio, in questo senso, negli anni, di apprezzate e note attività, senza mai tirarsi indietro. Soprattutto rispetto al coinvolgimento in azioni di rilevanza civica e sociale.

Scoglio del leone intervista Rosario Scandura

Cliccando qui, il video dell’intervista, volutamente realizzata proprio nel borgo di Santa Maria La Scala ad Acireale, tra quelle campane e quelle onde che fanno da cornice al film.

Il set di Santa Maria la Scala ad Acireale

Buona parte delle immagini sono state girate nel meraviglioso borgo di Santa Maria La Scala. Si tratta di uno degli scorci più belli del comprensorio delle “aci”, che conclude al mare la discesa della macchia mediterranea della Riserva naturale della Timpa di Acireale. Fondamentale l’impegno per il sostegno alla produzione del film di Sector No Limits, partner non nuovo ad attività sul fronte del tema ambientale.

Quando il mio amico Rosario mi ha raccontato il progetto del film, mi sono da subito appassionato e sentito coinvolto in prima persona – ha dichiarato al magazine Hot Corn Massimo Carraro, Presidente di Sector No Limits. – La tutela del mare e dell’ambiente in una Sicilia difficile e bellissima è una sfida che ci deve coinvolgere. Già da qualche anno sosteniamo, con il nostro brand, iniziative in grado di agire sul territorio e sulle popolazioni. Con il nuovo progetto Save the Ocean compiamo un ulteriore passo in avanti in questo senso”.

Lo scoglio del leone / Rosario Scandura: la sfida dell’ecosostenibilità 

Una sfida ormai cruciale e ineludibile, quella della sostenibilità ambientale. Recentemente alimentata anche, tra fautori e detrattori, dal fenomeno social mediatico di Greta Thunberg. Quest’ultima, al di là di apparenze o opinioni, ha avuto il merito di portare ai primi posti dell’agenda mediatica tematiche troppo spesso ignorate. Sfide cruciali per le quali fior di scienziati si sono vanamente battuti per decenni, restando inascoltati tanto dalla politica quanto dalla cittadinanza a più livelli. Un tema che ha portato Rosario Scandura, giovane imprenditore, a mettersi in gioco attraverso un’innata passione. Quella per la cinematografia che, senza guardare a tempo o spese, lo ha portato a cimentarsi in un’avventura nuova e coinvolgente, anche per il suo prediletto territorio acese.

Un esordio, ma è solo l’inizio…

Un esordio che probabilmente non resterà “figlio unico”. “Non escludo di riprovarci con qualche altra idea che ho già buttato giù, magari stavolta salendo in montagna” sorride Rosario. E la sua sensibilità civica spicca inevitabilmente, allargando il campo della riflessione alla tanto amata terra natia in cui è ambientato il coraggioso film. “La nostra terra porta ancora il peso di grandi ritardi provocati dal giogo mafioso nei decenni. Ma ho fiducia che le giovani generazioni possano camminare a testa alta.

Magari impegnandosi al meglio in attività che possano appassionarle e favorire sviluppo nel nostro territorio, siano esse cinema o artigianato. Ma anche nel settore alimentare o ecologico. In questo senso, la politica sembra arrancare troppo, ad esempio per quanto riguarda l’europrogettazione e il turismo. Sarebbero settori fondamentali da curare e approfondire per non fare scappare tanti giovani coetanei in gamba dalla nostra isola. Impensabile oggi, ad esempio, dovere spendere ore e ore in treno per arrivare a Palermo, quando basterebbe una buona ferrovia per impegnare un’ora…”

Mario Agostino

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