Lotta alla mafia / Restaurato a Cinisi il casolare “Peppino Impastato” e restituito alla collettività

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Inaugurazione casolare Impastato

Restaurato e restituito alla collettività il casolare “Peppino Impastato” a Cinisi, nel Palermitano. Qui il 9 maggio del 1978 l’attivista politico e giornalista venne assassinato dalla mafia. Alla cerimonia di inaugurazione – riporta una nota stampa della Regione – il presidente della Regione Renato Schifani ha annunciato l’affidamento in comodato d’uso gratuito del sito, simbolo della lotta alla criminalità, alle associazioni del territorio impegnate nella salvaguardia della memoria.

Alla cerimonia erano presenti anche l’assessore regionale ai Beni culturali e la soprintendente di Palermo, il prefetto e il questore di Palermo. Poi il commissario straordinario del Comune di Cinisi, il presidente della commissione regionale Antimafia, numerose autorità civili e militari. Oltre ai familiari di Impastato e alle delegazioni dell’istituto comprensivo di Cinisi e del plesso di Terrasini del liceo statale di Partinico. Quest’ultimo recentemente intitolato a Peppino e Felicia Impastato.
Il presidente della Regione si è intrattenuto con gli studenti, affrontando il tema della legalità praticata nel quotidiano. Ha anche rivolto loro un invito a visitare Palazzo d’Orléans.Casolare Peppino Impastato

Il recupero del casolare “Peppino Impastato”

Il progetto di recupero dell’immobile e del terreno circostante – espropriati ed entrati in possesso della Regione nel 2020 – è stato redatto dalla Soprintendenza dei Beni culturali di Palermo. I lavori si erano avviati nel gennaio 2023. E finanziati con risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2020-2024 per un importo pari a centocinquantamila euro. Ad eseguirli l’impresa palermitana Scancarello.

Con questo intervento il governo siciliano ha voluto salvare dal degrado un luogo già dichiarato di interesse culturale. Un luogo che ha una forte valenza evocativa, di testimonianza di civiltà e di lotta alla criminalità. Per renderlo uno spazio aperto ai cittadini e tappa di quel “percorso della memoria” in ricordo delle vittime di mafia che tanti visitatori compiono nel nome della legalità.

Casolare Impastato
Un momento dell’inaugurazione

La ristrutturazione

Nello specifico, i lavori hanno riguardato il consolidamento della muratura e del fondale con la realizzazione di un vespaio areato perimetrale oltre che degli intonaci esistenti. Si è proceduto alla pulitura e all’integrazione delle pavimentazioni esistenti con basole in pietra di Billiemi bocciardate. Alla collocazione di infissi in legno, porte d’ingresso e vani finestra e alla realizzazione dell’impianto elettrico. Per quanto riguarda la revisione delle coperture, si è provveduto al rifacimento del massetto. All’impermeabilizzazione con malta e al ripristino del soffitto incannucciato a vista.

All’interno della stalla, al posto della seduta in pietra sulla quale erano rimaste impresse tracce di sangue, si è scelto di realizzare un parallelepipedo in policarbonato trasparente. Sulla superficie di uno dei lati, hanno reso una porzione  manualmente rugosa per fissare simbolicamente quelle macchie, con l’ intento di “cristallizzare l’assenza”.

 

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