L’udienza del mercoledì / Gesù è il Vangelo della misericordia. Il Papa ha iniziato oggi un ciclo di catechesi su Gesù e la misericordia e ha incontrato Lizzy Myers.

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“Il Vangelo è Vangelo della Misericordia perché Gesù è la misericordia”. Con queste parole il Papa – dopo aver concluso mercoledì scorso le catechesi sulla misericordia nell’Antico Testamento – ha cominciato oggi un ciclo di catechesi sul rapporto tra Gesù e misericordia, su “come Gesù l’ha portata a pieno compimento”.Gesù “non ha avuto vergogna” di farsi battezzare nel Giordano: “si è messo in fila con i peccatori”, ha fatto notare Francesco, e il suo battesimo è stato “l’inizio del tempo della misericordia per tutta l’umanità”.

Ha portato amore. “Tutto quanto Gesù ha compiuto dopo il battesimo è stato la realizzazione del 755x491xPapaUdienzaPiazzaSanPietro6apr2016_0653cut_resize-755x491.jpg.pagespeed.ic.vzS078kvg6programma iniziale: portare a tutti l’amore di Dio che salva, farsi prossimi agli ultimi, comunicando loro la misericordia di Dio che è perdono, gioia, vita nuova”, ha spiegato Francesco: “Gesù non ha portato l’odio, non ha portato l’inimicizia; ci ha portato l’amore! Un amore grande, un cuore aperto per tutti, per tutti noi! Un amore che salva”, ha aggiunto a braccio. E ancora, fuori testo: “Quante volte noi diciamo: ‘Ma, questo è un peccatore, ha fatto quello e quello…’, e giudichiamo gli altri. E tu? Ognuno di noi dovrebbe domandarsi: ‘Sì, quello è un peccatore. E io?’”. “Tutti siamo peccatori, ma tutti siamo perdonati: tutti abbiamo la possibilità di ricevere questo perdono che è la misericordia di Dio – ha assicurato Francesco -. Non dobbiamo temere di riconoscerci peccatori, confessarci peccatori, perché ogni peccato è stato portato dal Figlio sulla Croce. E quando noi lo confessiamo pentiti, affidandoci a Lui, siamo certi di essere perdonati”.

“Il sacramento della Riconciliazione rende attuale per ognuno la forza del perdono che scaturisce dalla Croce e rinnova nella nostra vita la grazia della misericordia che Gesù ci ha acquistato!”, ha esclamato il Papa.Non dobbiamo temere le nostre miserie: ognuno di noi ha le proprie”, ma ”la potenza d’amore del Crocifisso non conosce ostacoli e non si esaurisce mai. E questa misericordia cancella le nostre miserie”. Il Vangelo della misericordia, ha concluso il Papa, “trasforma, fa entrare nel cuore di Dio, che ci rende capaci di perdonare e di guardare il mondo con più bontà”.

Durante l’udienza, Francesco ha salutato anche Elizabeth (Lizzy) Myers, la bambina dell’Ohio affetta da una malattia genetica rara (Sindrome di Usher – Tipo B ) che presto la renderà cieca e sorda. La piccola Lizzy, mercoledì scorso, non era riuscita a incontrare il Papa, a causa della perdita di una coincidenza aerea negli Stati Uniti. Così Francesco ha “rimediato” oggi, soffermandosi a parlare con la bambina e i suoi genitori e toccandole gli occhi e le orecchie. Nel momento del congedo dalla piazza, gremita di circa 25mila persone, il Papa ha lanciato infine un appello per lo sport come “linguaggio universale, che avvicina i popoli e può contribuire a far incontrare le persone e superare i conflitti”. L’occasione è la terza Giornata mondiale dello sport per la pace e lo sviluppo, indetta dalle Nazioni Unite, che si celebra oggi. “Incoraggio a vivere la dimensione sportiva come palestra di virtù nella crescita integrale degli individui e delle comunità”, l’esortazione di Francesco.

M. Michela Nicolais

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