Lunedì 15 si presenta a Randazzo il libro di don Spartà sulla fondatrice delle Suore Ancelle di Gesù Sacerdote

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suor Maria AddolorataLunedì 15 aprile 2013 alle ore 17.30, nella sala consiliare del Municipio di Randazzo, verrà presentato il libro del prof. don Antonino Spartà “Suor Maria Addolorata, fondatrice dell’opera Betania – Suore Ancelle di Gesù sacerdote”, (Nicola Calabria Editore, Patti). Alla presentazione interverranno Cristoforo Lo Presti, giornalista, poeta mariano e presidente provinciale dell’UCSI (Unione cattolica stampa italiana) di Messina e Giuseppe Vecchio, giornalista, direttore del periodico cattolico “La Voce dell’Jonio” e consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Modererà gli interventi la dott.ssa Pina Palermo.

Suor Maria Addolorata, al secolo Giuseppina Dilettoso Vagliasindi, il 2 febbraio 1951, fondò a Randazzo l’Istituto religioso “Opera Betania – Ancelle di Gesù Sacerdote”. Il Vescovo di Acireale Mons. Salvatore Russo eresse giuridicamente la Congregazione in Istituto religioso di diritto diocesano il 4 agosto 1962.Il fine specifico delle Suore Ancelle di Gesù Sacerdote è prestare collaborazione ed assistenza al clero, dal primo periodo della formazione a quello della vecchiaia, vivendo così l’operosità delle “pie donne del Vangelo” quale specialmente si profila nel raccoglimento e nell’intimità di Betania. Le Ancelle sono presenti in Seminario ininterrottamente dal 25 giugno 1959. La loro piccola comunità collabora alla vita del Seminario sovrintendendo soprattutto alla cucina e alla pulizia degli stessi ambienti. Il loro compito non si riduce, però, solo alla preparazione materiale del vitto ma assume un significato più ampio. Essendo le suore che operano nel Seminario di Acireale istituite allo scopo preciso di servire, da Ancelle, Cristo Sacerdote nella persona dei suoi ministri, il loro servizio assume una profonda dimensione di fede e di amore. Attraverso il loro servizio le “Ancelle” rendono valida e vissuta testimonianza alla grandezza del Sacerdozio. Tale testimonianza alimenta la fede dei seminaristi. Oltre il necessario servizio costituiscono, quindi, una comunità di preghiera, che tanto sostiene la vita del Seminario.

 

 

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