Diamo l’avvio ad una rubrica dedicata ai “luoghi della fede” cercando di descrivere santuari, monasteri e chiese appartenenti sia al patrimonio culturale che alla fede ed alla preghiera delle comunità cristiane.
Il carisma delle Sorelle di Santa Chiara. Il nostro carisma clariano trae le sue origini dall’ispirazione che Francesco e Chiara d’Assisi ebbero di “seguire la perfezione del Santo Vangelo”, cioè la persona stessa di Gesù Cristo che ci ha chiamato a vivere nella sequela di Lui, povero e crocifisso.
Percorrendo l’itinerario delle beatitudini evangeliche, Chiara diffonde nella Chiesa e nel mondo il profumo di Cristo, diventando profezia di un’umanità nuova, liberata dall’egoismo e dalla sete di dominio. Chiara e Francesco hanno accolto ogni sorella e ogni fratello come dono. La nostra vita fraterna si costruisce intorno alla mensa del Pane e della Parola, si dilata nella preghiera, si plasma nella riconciliazione e si fortifica nella condivisione del cammino di fede.Entrando nel mistero di Cristo che “da ricco che era si è fatto povero per noi”, Chiara sceglie di vivere senza nulla di proprio, pellegrina e forestiera in questo mondo, abbandonandosi all’unica sicurezza che è la provvidenza del Padre.
L’altissima povertà ci educa al rispetto delle cose create, a un uso attento delle risorse della terra, a una sensibilità verso gli ultimi e i poveri che si esprime in scelte concrete che tengano conto di un’equa e solidale distribuzione dei beni, rendendoci gioiose nell’umile lavoro quotidiano, minori e soggette a tutti, contente di Dio solo.Scegliendo di vivere nel deserto contemplativo della clausura, Chiara ogni giorno porta il suo sguardo su Cristo e si trasforma in dimora e tenda di Dio.Nella solitudine, abitata da Dio, gustiamo la bellezza dello “stare con il Signore”, ascoltando la sua Parola specialmente nella liturgia e interiorizzando i valori evangelici nelle profondità del cuore.
Il nostro Monastero. Fondato da S. Camilla Battista Varano, principessa di Camerino nel 1473, il monastero fu costruito dal padre Giulio Cesare Varano per avere vicino a sé la figlia prediletta, precedentemente entrata nel Monastero di Urbino per vivere la Regola di Santa Chiara; questo edificio accolse inizialmente la Santa e altre otto Sorelle. Ma il numero crebbe rapidamente con la fama del suo esempio.La Santa fu abbadessa di questo Monastero per parecchi anni, ma nella sua qualità di figlia del Signore del luogo subì, suo malgrado, le conseguenze delle dolorose vicende che coinvolsero la sua famiglia.
Nel 1502, quando Camerino fu presa dalle truppe di Alessandro VI e del Duca Valentino, la Santa cercò rifugio nella città di Fermo, ma dovette proseguire per Atri nell’Abruzzo.Qui apprese la notizia del massacro del padre e di tre fratelli. Essa poté far ritorno a Camerino solo nel 1503. Dopo aver fondato i Monasteri di Fermo e di S. Severino Marche, morì a Camerino il 31 maggio 1524 lasciando un tesoro di esempio di santità e di scritti mistici.
Molti travagli subì la comunità delle Clarisse in Camerino, ma non mancarono momenti di vera esultanza, tra cui le visite di due Pontefici: Gregorio XVI e Pio IX. Il primo beatificò Camilla Battista il 7 aprile 1843. Il secondo ne venerò le spoglie e concesse l’indulgenza plenaria nel giorno della festa, il 2 giugno. Fu Benedetto XVI a canonizzarla il 17 ottobre 2010.
Oggi la comunità conta 6 Sorelle, 4 delle quali provenienti dal Monastero di San Severino Marche dal 2004, per rifondare la fraternità, per mantenere vivo il culto alla Santa ed essere testimoni di santità ai nostri giorni.
Le Sorelle Povere di S. Chiara in Camerino