Luoghi della fede / Le meraviglie intramontabili del Duomo di Monreale

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Le meraviglie intramontabili del Duomo di Monreale

Uno dei retaggi di un paese storicamente cattolico come l’Italia sono le innumerevoli chiese. Nonostante l’enorme quantità di strutture sacre nel Paese, la loro rilevanza storica e il loro valore artistico, ognuna può presentare importanti caratteristiche diverse. Ovviamente anche della Sicilia si può dire lo stesso, ma non si può dire che altrettanti monumenti abbiano tanti stili quanto il Duomo di Monreale.

 La costruzione del Duomo per volere di Guglielmo II 

Iniziata la costruzione nel 1176, ultimata in dieci anni, divenne una delle cattedrali più importanti del Regno di Sicilia. La sua costruzione, oltre alla leggenda religiosa, era stata voluta dal Guglielmo II di Sicilia nel tentativo di stroncare il potere dell’ambizioso Walter of the mill (italianizzato col nome di Gualtiero Offamilio). Quest’ultimo durante la reggenza del regno, successiva all’assassinio di Guglielmo I, era diventato una figura antagonista al potere pure dello stesso sovrano. In contrapposizione egli, arcivescovo di Palermo, fece ricostruire l’omonima cattedrale. Per via dei molti anni e anche per l’appoggio papale di Guglielmo II, Gualtiero ne uscì sconfitto. Con la consacrazione del Duomo di Monreale a sede arcivescovile, all’arcivescovo di Palermo vennero sottratta parte dei propri redditi.

 La ricchezza di stili architettonici di Monreale

Le meraviglie intramontabili del Duomo di Monreale interno
Navata centrale e Cristo Pantocratore che domina dall’abside l’interno della cattedrale

La presenza di molti stili nel duomo si spiega con la storia della sua costruzione. Il risultato odierno è la convivenza di elementi di arte araba, normanna e bizantina. La chiesa, ha una pianta a croce latina commissa divisa in tre navate, sostenute da un colonnato di colonne romane. All’interno il duomo possiede una delle più importanti decorazioni musive bizantine riguardante vari episodi della Bibbia nella navata centrale. Nel transetto e nelle navate centrali è raffigurata la venuta di Cristo e la salvezza del mondo, infine, nell’abside, il Pantocrator. Esternamente convivono lo stile normanno, presente nelle torri di facciata, e quello arabo, negli intrecci degli archi absidali esterni. Ma la precisazione di più stili non si ferma solo a quelli già elencati poiché, nel corso del tempo, il duomo ha subito diverse modificazioni e restaurazioni.

Nel 1492, il cardinale Giovanni Borgia commissionò il portale davanti al diaconico e la sagrestia, mentre nel 1595 il cardinale Ludovico II de Torres la cappella di San Castrenze dove sono conservate le reliquie del santo patrono della città. Queste aggiunte successive, sono in stile rinascimentale, non sono le ultime poiché, nel 1690, venne ultimata la barocca cappella del Crocifisso. Nel 1770 è stato restaurato il portico e parte dell’intera cattedrale, e infine nel 1837 furono concluse l’opera di restauro della cattedrale che aveva subito, nel 1811, un rovinoso incendio, aggiungendo i nuovi stalli del coro in stile neogotico.

 Il duomo di Monreale come luogo di sepoltura 

La sua storia del monumento è ancora più legata a quella del suo fondatore, Guglielmo II, per la presenza della tomba sua, quella del padre Guglielmo I e quella della madre, Margherita di Navarra. Buona parte di esse, ad eccezione del sarcofago della madre (completamente ricostruito), sono state recuperate e restaurate il più fedelmente possibile agli originali dopo l’incendio del 1811. Assieme a loro sono seppelliti vari arcivescovi e altri personaggi storici come Luigi IX di Francia, di cui il duomo ospita parte delle sue spoglie.

Giuseppe Emanuele Russo

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