Macchia / Messa in scena “Ante Golgotha”, la passione di Gesù con lo stile della giullarata

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Sabato 27 aprile, nella chiesa “Maria Santissima della Provvidenza” di Macchia di Giarre, l’Accademia dei Giullari diretta da Sebastiano Mancuso ha portato in scena la rappresentazione teatrale “Ante Golgotha”: la storia di Gesù e dei personaggi della passione.

Attraverso lo stile della giullarata, con elementi propri del teatro antico e del teatro contemporaneo che si intrecciano e si contaminano vicendevolmente, lo spettacolo trasporta il pubblico nella storia dei personaggi che hanno partecipato alla Passione di Gesù, spiegandone, con estrema semplicità, sentimenti, parole e gesti.

In un gioco di luci e di ombre, gli attori – senza identificarsi in un preciso costume – interpretano la storia di Gesù e dei personaggi che lo seguono fino al Golgota, in un iter circolare, che parte dalla morte di Cristo e prosegue, attraverso l’alternarsi delle Sacre Scritture e di monologhi teatrali, con una breve ma intensa narrazione delle tappe fondamentali della sua vita.

Lo spettacolo continua portando in scena la passione di chi ha partecipato alla storia di Gesù, accompagnandolo nel cammino verso il Golgota, e si conclude com’è iniziato, con l’evento che chiude il cerchio di questa rappresentazione e della nostra storia: la morte di Cristo.

L’Accademia dei Giullari ha portato in scena l’anima di questi personaggi ed il personale ed intimo contatto che ognuno di essi ha con Dio: partendo dai Vangeli ma attribuendo ad ogni figura considerazioni ed emozioni proprie, esplode, scena per scena, tutta la potenza espressiva di una riflessione – profonda ma semplice – che incide il significato delle cose, che scava le coscienze ed il senso della quotidianità, che ricalca la psiche di ogni personaggio delineando, al contempo, quella di ciascuno di noi.

Una rappresentazione che ricorda allo spettatore quanto ciascuno, dinnanzi al mistero del sacrificio di Cristo, possa calzare i panni di ogni tipo di fragilità umana, rivedendosi in Pietro che rinnega il suo Maestro ed amico, o in Pilato che pur chiedendo “cos’è la verità?” si lava le mani nell’indifferenza e nella menzogna.

In un susseguirsi di passi del Vangelo e riflessioni, di emozioni ed immedesimazioni, nelle parole della Maddalena si racchiude l’intensità espressiva che coinvolge lo spettatore di “Ante Golgotha”: “Io ero lì, e baciavo la terra e il sangue lungo il doloroso cammino verso il Golgota. Io ero lì, a sentire tutto l’odio e l’amore che lo circondava”.

Giulia Guarrera

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