Raphaël Daniel è uno dei ventiquattro registi in concorso a Magma – mostra di cinema breve, il festival di cortometraggi organizzato ad Acireale dall’associazione culturale Scarti.
In ‘Nique le privé’, il lavoro dell’autore francese proiettato durante la ventunesima edizione di Magma, siamo in Francia nel 2045. Siamo in piena crisi alimentare e Alexandra, la protagonista interpretata dall’attrice francese Mathilda May, vede nella sua tranquilla proprietà irrompere degli attivisti che vorrebbero convincerla a convertire il suo terreno in un bene comune, sfruttandone le proprietà e le possibilità che questo offrirebbe. Alexandra, però, è armata di fucile e non ha alcuna intenzione di scendere a compromessi con la sua consolidata comodità.
Raphael Daniel, nel suo lavoro ha voluto rappresentare le sue paure per un imminente futuro oppure una visione distopica che lei ha della realtà?
Il film è in realtà un mix tra le mie paure per il futuro ed anche una lucidità che ho maturato documentandomi sull’argomento. Certamente il modo in cui viviamo non è più sostenibile ed è dannoso per l’ambiente. Sono convinto che a causa di questo nostro modo di vivere sbagliato dovremo trovare un modo per migliorarci, adattarci al cambiamento. Ed è in questo momento che vedo la possibilità di svolta per la nostra società, magari trovando dei modi migliori di stare insieme. Ma anche dei nuovi modi per riscoprire il contatto con la natura.
Il cortometraggio è ambientato in una realtà non così lontana dalla nostra: com’è la sua visione del futuro per le nuove generazioni?
Temo che per le nuove generazioni non sarà così facile. Dovranno abituarsi molto più rapidamente ai nuovi cambiamenti e alle nuove sfide che gli si prospettano. Credo anche le nuove generazioni siano molto più creative, non hanno paura e vogliono che le cose cambino. Si stanno impegnando davvero tanto affinché ciò accada e ripongo delle buone speranze ma, al tempo stesso, so che non sarà facile per loro. Cerco di rimanere il più possibile lucido sull’argomento. Spero davvero capiscano che dietro le sfide più grosse ci sono delle opportunità per aprirsi al cambiamento.
In questi giorni si sta parlando molto di clima e di crisi ambientale per via della COP27 di Bali, Raphael Daniel farebbe mai vedere il suo lavoro ai grandi della terra ?
Sarebbe davvero molto interessante. Essendo organizzata dalle nazioni più povere, mi piacerebbe davvero tanto che i grandi potessero usare questo mio lavoro per capire che non è più possibile vivere come un tempo. E che dobbiamo radicalmente impegnarci alla ricerca di soluzioni e sistemi di sviluppo molto più sostenibili.
Sarebbe per me davvero interessante avere questo tipo di audience, ancora di più se il mio progetto avesse la possibilità di far cambiare a chi lo guarda il proprio punto di vista sull’argomento. Certamente, in questo senso, il cinema ha un grosso ruolo perché stimola coscienze ed è per questo che mi interessa ancor più l’interazione con il pubblico e con le persone.
Giulia Bella