Mandato agli animatori degli oratori della Diocesi

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“Quello che io sono saluta con tristezza quello che io potrei essere” (Federico Mebel). Chissà se capita ai nostri ragazzi di sentire e pensare qualcosa di simile. Interrogativi, stati d’animo, perplessità, sul senso del vivere, il tutto mescolato al quotidiano “urlante” dei teenager d’attualità. L’educazione nell’oratorio estivo è pensata affinchè, i nostri ragazzi, siano aiutati ad essere menti che pensano, “libertà che decidono” responsabilità che affermano ed esaltano, desideriamo che i nostri ragazzi risvegliando in sé stessi la realtà e la potenza dello spirito ne ritrovino la gioia, la saldezza della verità e dell’unione consapevoli di un esistenza che trae dalla relazione d’amore la sua ricchezza e la sua forza di vita. Protagonisti i ragazzi, responsabili di questa crescita gli animatori, qualcuno fa la differenza tra animatori ed educatori in oratorio ma effettivamente non esiste questa differenza, si è animatori perché si va diritti all’anima, ma si è educatori perché capaci di tirar fuori da ogni ragazzo ciò che di buono ha in sè per ridimensionare le potenzialità negative che ciascuno inevitabilmente possiede. Educare è passione, è vocazione, è coraggio, ma è anche fede e gioia!

Gli animatori-educatori dell’oratorio estivo si sono radunati attorno al loro Vescovo il 23 giugno nella Parrocchia S. Giovanni Evangelista in Acireale, per ricevere dal loro pastore il mandato per animare l’oratorio estivo. Hanno vissuto un intenso momento alla presenza di Cristo, attraverso gli scritti di don Carlo Gnocchi, il prete oratoriano, che si è speso con entusiasmo e passione nell’educazione, quel prete tenace dell’oratorio capace di assumersi gravose responsabilità per il bene dei suoi ragazzi per aiutarli a superare il dolore dell’abbandono e delle infermità. Il silenzio che ha accompagnato la meditazione, il canto, la preghiera corale e la consegna del crocifisso dei quasi 200 animatori ci fa ben sperare che questi ragazzi saranno domani adulti diversi da come noi siamo stati o siamo adulti che “non imparino a dir preghiera ma a pregare” (don Gnocchi). Adulti con una mentalità feconda aperta alle grandi cose che Dio ha fatto per noi, una mentalità che và aldilà del potere e del guadagno..ma che si spenda per l’avvento del regno senza misura come Cristo ha fatto per noi. Un grazie và al nostro pastore sempre presente quando si parla e si agisce per i ragazzi e per i giovani. Lui li ama e né riamato!

 Anna Maria Belfiore