Fisica / Mariannina Ciccone, indimenticabile scienziata siciliana

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Anna Maria Ciccone scienziata Noto

Mariannina Ciccone fu una fisica siciliana passata alla storia per aver coraggiosamente salvato dalla distruzione l’Istituto di Fisica dell’Università di Pisa, nel 1944. I suoi studi sulla struttura della materia e sulla spettroscopia infrarossa, hanno contribuito all’avanzamento delle ricerche nel campo delle vibrazioni molecolari, fondamentali in meccanica quantistica. A lungo dimenticata, è tornata alla luce nel 2016. Grazie ad alcune ricerche sui saccheggi del patrimonio universitario italiano da parte dei nazisti, contro i quali si è schierata apertamente per salvare i preziosi strumenti per la sua ricerca. Donna di straordinaria determinazione e coraggio, dedicò tutta la sua vita alla scienza.

Fisica / Mariannina Ciccone, indimenticabile scienziata siciliana: Vita e studi

Mariannina Corradina Ciccone nacque a Noto, nella provincia di Siracusa, il 29 agosto 1891. La sua carriera accademica fu intensa e ricca di esperienze notevoli. Si diplomò all’istituto magistrale di Noto. Nel 1914 conseguì la licenza fisico-matematica presso l’Istituto Tecnico “Archimede” di Modica. Iniziò a studiare matematica all’università “La Sapienza” di Roma, ma al termine del primo anno, si trasferì all’università di Pisa, dove si laureò in matematica nel 1919. Nel 1924 conseguì la laurea in fisica sotto la guida di Luigi Puccianti, fisico e accademico italiano. Mariannina si dedicò anche a ricerche nel campo della spettroscopia infrarossa, pubblicate in particolare sul “Nuovo Cimento”, una rivista di Fisica a cura della Società Italiana di Fisica.

Tali ricerche, seppur caratterizzate da metodi classici, fornirono un notevole contributo alla ricerca sulle vibrazioni molecolari. Gli studi in spettroscopia restarono per lei prioritari.  Anche quando, nel 1935 trascorse un periodo in Germania, nell’Istituto di Fisica della Scuola di Ingegneria di Darmstadt, dove collaborò nel campo di ricerca della spettroscopia con il professore Gerhard Herzberg (premio Nobel 1971). L’anno seguente conquistò la libera docenza in fisica sperimentale, che di lì a poco le avrebbe permesso di iniziare a ricoprire un ruolo che l’avrebbe accompagnata fino al pensionamento. Tornata a Pisa, ottenne la cattedra di spettroscopia. Lavoro che svolse fino al 1962 per poi tornare nella sua città natale, dove morì il 29 marzo 1965.

Mariannina Ciccone / Una scienziata indimenticabile: “la tigre di Noto”

Mariannina Ciccone la tigre di NotoMarianna Ciccone fu soprannominata “La tigre di Noto” per la forza e il coraggio con cui si oppose ai nazisti in difesa della biblioteca di Pisa. In un articolo sulla “Storia della Fisica in Italia”, pubblicato nel 1987, l’autore, il fisico pisano Adriano Gozzini, racconta che nell’estate del ʼ44, i tedeschi, prima di lasciare la città, “fecero saltare in aria un’ala dell’istituto con la sua torre”. In quel momento, una sola persona era presente: la docente Marianna Ciccone. Fu grazie alla determinazione di questa donna, aiutata dal custode Barsali Pirro e dai suoi famigliari, che le perdite furono minori. La scienziata siciliana, infatti, non solo nascose in tempo gli “oggetti più pregevoli” nella parte non minata dell’Istituto ma dimostrò anche un notevole coraggio.

Dopo l’esplosione delle mine, nella parte in cui si trovava la torre per le telecomunicazioni, i soldati tedeschi presero i migliori strumenti di ottica presente, ma trovarono un ostacolo: “Quando Anna vide questo ‒ descrive Gozzini ‒ si precipitò sui soldati tutta infuriata, come una tigre difenderebbe la sua prole, lasciando loro l’alternativa tra, uccidere lei lì sul posto, o rinunciare alla razzia. Fortunatamente i militari scelsero quest’ultima possibilità, cosicché i migliori strumenti si salvarono. Chiunque conosceva la Ciccone può ben immaginare la scena”.

Mariannina Ciccone / Integrazione e affermazione femminile: cosa accadeva circa un secolo fa?

Mariannina Ciccone scienziataCome ricordato dall’ONU, sebbene negli ultimi decenni la comunità globale abbia lavorato per coinvolgere donne e ragazze nella scienza, tante di queste continuano ad essere escluse dalla partecipazione a pieno titolo. Inoltre ancora troppe poche giovani optano per corsi di laurea STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Anche se recentemente la Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa ha sottolineato una crescita delle immatricolazioni in alcuni corsi pari anche al 12%.

Ma se ancora nel 2022 non è possibile parlare di piena integrazione o affermazione femminile, cosa accadeva circa un secolo fa? È possibile delineare un quadro generale anche raccontando di una storia particolare, quella di Mariannina Ciccone. Una siciliana che si oppose all’epoca in cui visse. La stessa in cui lo studio veniva persino sconsigliato alle donne, per divenire una matematica, fisica e docente di spicco. Alla fisica Marianna Ciccone le qualità per passare alla storia della fisica contemporanea non sarebbero di certo mancate.

Rebecca Charamah

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