Un team di scienziati guidato dai ricercatori dell’Università Heriot-Watt di Edimburgo (Regno Unito) ha appena scoperto un materiale innovativo che riesce ad assimilare la CO2 ad una velocità maggiore rispetto agli alberi. L’incredibile rivelazione è avvenuta in collaborazione con l’Università di Liverpool. Sono implicati anche l’Imperial College di Londra, l’Università di Southampton e l’Università di Scienza e Tecnologia della Cina Orientale. La ricerca, dal titolo “Computationally guided synthesis of a hierarchical [4[2+3]+6] porous organic ‘cage of cages’” è stata pubblicata il 26 April 2024 sulla rivista scientifica Nature Synthesis.
Lo studio ha ricevuto dei fondi dall’Engineering and Physical Sciences Research Council attraverso il Digital Navigation of Chemical Space for Function Program Grant. Altre finanziamenti arrivano dal Leverhulme Trust tramite il Leverhulme Research Center for Functional Materials Design. Il progetto è stato sostenuto anche dal centro di ricerca Diamond Light Source, dall’Università di Southampton, dal programma di ricerca Horizon 2020 dell’Unione Europea e dalla Royal Society.
Un nuovo materiale assorbe CO2 più velocemente degli alberi/ La voce di Marc Little
Lo scienziato dei materiali Marc Little, professore assistente presso l’Istituto di scienze chimiche dell’Università di Heriot-Watt, è co-autore dello studio. Ha alle spalle un dottorato in chimica presso l’Università di Leeds e oltre 50 articoli sui materiali porosi. Afferma: “Questa è una scoperta entusiasmante perché abbiamo bisogno di nuovi materiali porosi per aiutare a risolvere le più grandi sfide della società, come la cattura e lo stoccaggio dei gas serra”. E sostiene inoltre: “Anche quando smetteremo di emettere anidride carbonica, ci sarà comunque un’enorme necessità di catturare le emissioni già presenti nell’ambiente. Piantare alberi è un modo molto efficace per assorbire il carbonio, ma è molto lento. Perciò abbiamo bisogno di un intervento umano, come le molecole prodotte dall’uomo, per catturare i gas serra dall’ambiente in modo efficiente e più rapido”.
Un nuovo materiale assorbe CO2 più velocemente degli alberi/ La composizione
Il nuovo materiale è formato da molecole cave, che creano una struttura spugnosa. Si tratta di blocchi di molecole – chiamate gabbie prismatiche trigonali [2+3]. Dall’unione di quest’ultime nasce la cosiddetta “gabbia tetraedrica [4[2+3]+6]”. Quest’ultima è capace di concentrare grandi quantitativi di anidride carbonica e di esafluoruro di zolfo, fra i gas serra più permanenti nell’atmosfera. L’esafluoruro di zolfo, in particolare, risulta più potente della CO2 e può persistere per migliaia di anni. Questa scoperta potrebbe quindi trovare applicazione nell’implementazione di sistemi per la mitigazione dei danni ambientali.
Un nuovo materiale assorbe CO2 più velocemente degli alberi / L’aiuto dell’IA
I ricercatori hanno fatto prima delle simulazioni al pc per stimare la modalità di assemblaggio dei blocchi di molecole. In un secondo momento hanno avviato concretamente la sintesi chimica. Little suggerisce che questa metodologia progettuale potrebbe subire delle migliorie tramite l’uso dell’intelligenza artificiale (IA). “La combinazione di studi computazionali come i nostri con le nuove tecnologie di IA potrebbe creare una fornitura senza precedenti di nuovi materiali porosi per aiutare a risolvere le più grandi sfide della società – afferma lo scienziato. – Il nostro studio è un passo importante in questa direzione ma, se saremo in grado di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale, allora potremo davvero prevedere questi materiali in modo più rapido e accurato, accelerandone la scoperta”.
Maria Maddalena La Ferla