Al traguardo della maturità mancano pochi km ormai, che i giovani maturandi si preparano a percorrere in queste ultime ore che li separano dal momento cruciale in cui si troveranno ai blocchi di partenza verso l’esame più temuto. 46 mila gli studenti siciliani che si apprestano ad affrontare la prima prova, gli scritti di italiano, e se già in rete impazza il toto autore, le possibili tematiche e gli argomenti più probabili, le scrivanie di questi ragazzi sono sicuramente affollate da appunti, schemi e riflessioni. L’eco della notte prima degli esami di Vendittiana memoria anche quest’anno torna prepotente e si prende il suo spazio in radio tanto quanto nell’immaginario collettivo. Di maturità, futuro ed impegno ha parlato mons. Raspanti, Vescovo della Diocesi di Acireale che, raggiunto dal quotidiano SIR, ha concesso una sua personale riflessione ed un augurio che ha rivolto ai maturandi.
Maturità / il messaggio di Mons. Raspanti
“Cari giovani, domani inizia per voi l’ultimo tratto di una strada che sicuramente vi è sembrata in salita, ma che sono certo vi riserverà un panorama bellissimo su un futuro che saprete costruire sulla misura dei vostri sogni. Vi sono accanto con la preghiera e voglio incoraggiarvi ad affrontare questo esame non con paura e sconforto, ma con la gioia e la pienezza della vostra giovane età. L’esame di maturità sia per voi un momento in cui fare sintesi, in cui comprendere meglio voi stessi anche alla luce di tutto quello che avete imparato finora.
Specializzatevi: non smettete di imparare e di essere curiosi. Costruite un mondo in cui il bello ed il buono siano padroni, lontani dalla schiavitù di guerre e immoralità, dalle torture che sappiamo infliggere ai nostri tempi. Siate costruttori coraggiosi, consapevoli, liberi e trasparenti. L’impegno che vi ha accompagnato in questi anni della scuola superiore sia lo stesso e, se possibile, anche maggiore nel vostro percorso di vita. Vi abbiamo consegnato un mondo che non è alla vostra altezza: innalzatelo voi, fate meglio di quello che siamo riusciti a fare noi. La sapienza si impregna del vivere ed educa le personalità: tutto quello che avete imparato in questi anni vi aiuti a costruire il futuro in maniera consapevole e coraggiosa.”
Maturità / il vescovo Raspanti ai professori
Il presule acese, già Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, ha poi voluto esprimere riconoscenza anche verso i docenti. A loro, formatori di questi giovani, il ringraziamento per quanto possono fare per gli scolari.
“Il mio pensiero va anche ai professori che vivono l’esame di maturità come un momento di confronto sul proprio operato e sul proprio insegnamento: sono sicuro che il loro compito è quanto mai arduo, il formare le nuove generazioni è una scommessa difficile e spesso ingrata. Noi tutti dobbiamo invece ringraziarli per l’impegno e la dedizione che permettono al loro lavoro di porre le basi per una società migliore.”
Dalle parole di mons. Raspanti tutta la stima verso coloro che sono gli artigiani del futuro, una categoria a volte bistrattata ma fondamentale. Ai docenti il merito indiscusso di poter arare il terreno fertile dell’adolescenza, dando la possibilità ai giovanissimi allievi di diventare uomini e donne appassionati, capaci di costruirsi una struttura umana che permetta loro di spiccare il volo nel mondo.
Maturità / L’augurio del vescovo e la conclusione dell’esortazione rivolta ai giovani maturandi
“Cari giovani siate i protagonisti di un futuro che può e deve essere all’altezza di tutto quello che di più bello possiate desiderare. Auguri e buon cammino, il Signore guidi i vostri passi e custodisca i vostri cuori.”
Ha concluso poi il vescovo acese, dando la paterna benedizione ai ragazzi che nelle prossime ore torneranno sui banchi di scuola per l’ultima volta. La diocesi acese si era già mostrata sensibile al tema della maturità e aveva rivolto il primo pensiero ai giovani maturandi che affronteranno quest’anno l’esame di Stato organizzando, in collaborazione con il servizio per la pastorale giovanile e l’ufficio IRC, la festa dei maturandi. In quell’occasione così aveva dichiarato Don Orazio Sciacca, direttore della PG, “In questa fase, ogni incoraggiamento è prezioso. Una penna può sembrare un oggetto banale, ma può diventare un simbolo di fiducia e di speranza, ricordando agli studenti che non sono soli in questa sfida”
Chiara Costanzo