Medicina / Tra evidenze e dati sperimentali, il metodo scientifico che salva

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Mai come in questi ultimi due anni abbiamo sperimentato il peso e l’importanza della medicina basata sulle evidenze scientifiche e i dati sperimentali, ossia un fedele approccio al metodo scientifico. Strumenti che, nelle giuste mani, riescono a salvare delle vite. Ora che la violenza della pandemia sembra attenuarsi, è giunto il momento di domandarci fino a che punto il cittadino comune sia stato in grado di comprendere, nei limiti del possibile, quanto stava accadendo. E di identificarne correttamente i rimedi. La conoscenza è infatti il presupposto indispensabile perché ognuno possa esercitare i suoi diritti di cittadino. Tra questi, quello di valutare e sottoporre a critica l’operato degli amministratori della cosa pubblica, con cognizione di causa.

Pandemia / Medicina: evidenze e dati sperimentali per un metodo scientifico

I cittadini si sono trovati in forte disagio di fronte al dramma della pandemia. Molte persone non avevano adeguata percezione di quanto stava succedendo, ignorando i più semplici rudimenti di biologia dei virus e di epidemiologia. E la reazione è stata molte volte irrazionale, di paura, di fuga, di negazione, di sfiducia verso la scienza, di ricerca a tutti i costi di un colpevole cui attribuire la causa della pandemia. Nulla di nuovo sotto il sole. È sembrato spesso di rivedere quello che descriveva Alessandro Manzoni quando parlava della peste di Milano del 1629. Quando raccontava della ricerca furiosa e irrazionale dei colpevoli, gli “untori”. Non solo da parte del popolino, ma anche da parte della autorità giudiziaria, che condannò con durezza dei poveretti arrestati mentre andavano innocenti per la propria strada. Il complottismo è un pessimo consigliere.

La medicina delle evidenze e dei dati sperimentali / Covid e fake news

E’ certo difficile mantenere la razionalità, il dono più grande che sia stato fatto all’uomo, in simili momenti. Si tende spesso a seguire l’istinto e a perdere il senso critico. In una atmosfera di paura e di panico si sono trovati perfettamente a proprio agio ciarlatani, imbroglioni, falsi e cattivi maestri che hanno per due anni imperversato in TV, nella stampa, sui social. Mossi da motivi di interesse, economico o di potere, da ignoranza o da ricerca del consenso, hanno riempito i mass media di notizie false e inventate. Bufale, fake news che hanno reso ancora più difficile la situazione, creando disorientamento e sfiducia.

D’altra parte, anche dal mondo scientifico e dalle Istituzioni vi sono stati grossolani errori di comunicazione. Il dibattito scientifico, anziché essere portato avanti fra competenti, comunicando poi le conclusioni all’opinione pubblica, è stato oggetto di dibattiti televisivi e talk show che lo hanno snaturato, hanno creato ulteriore confusione, hanno lasciato agli ascoltatori l’impressione che il mondo della scienza fosse una Babele inaffidabile. In quel periodo confesso di aver ammirato gli Stati Uniti, dove vi era di fatto un solo portavoce del mondo scientifico: Antony Fauci, uomo capace di tenere testa perfino a Trump.

Medicina / Evidenze e dati scientifici 

In questa grande confusione, certo in parte giustificata dalla eccezionalità di un evento senza precedenti, molti hanno cominciato a capire che non era più possibile continuare a dare ascolto a opinioni senza prove. Spesso portate avanti da bravi affabulatori e comunicatori, che parlano molto bene e suscitano l’attenzione del pubblico, senza però sapere quello che dicono. Contro i cattivi maestri, che affascinano e conducono al disastro, vi è una sola arma, che tutti siamo chiamati a impugnare: la scienza.

Ma quale scienza? Quella di chi si sente grande maestro e, insopportabile trombone, pretende di imporre le sue opinioni solo sulla base di un curriculum brillante e del prestigio personale pregresso, senza preoccuparsi di provare quanto afferma? No. La scienza che ci può salvare è quella che è nata con Galileo Galilei: la scienza che si fonda sulla ricerca eseguita col metodo sperimentale, sulle evidenze scientifiche e sulle prove. Ogni ipotesi per essere credibile va provata, sottoponendola a esperimenti che la confermino. Le chiacchiere, le opinioni personali, le affermazioni basate su ragionamenti più o meno brillanti, ma non provati sperimentalmente, non hanno cittadinanza nel mondo della scienza.

Medicina / Il metodo scientifico

Lo stesso metodo scientifico sperimentale si applica al mondo delle conoscenze mediche e un esempio concreto sarà più utile di mille ragionamenti. Siamo stati bombardati in questi due anni dal messaggio che la Idrossiclorochina farebbe miracoli nel trattamento della malattia. Messaggi in realtà per la maggior parte provenienti da non addetti ai lavori (vedi Trump e Bolsonaro) e da medici cosiddetti “alternativi” che affermano di possedere straordinarie risorse per curare il Covid. Come fare a stabilire se la Idrossiclorochina è efficace o no? Bisogna basarsi sui dati sperimentali, condotti su casistiche numerose. Ed è quello che hanno fatto in Gran Bretagna i ricercatori appartenenti al “RECOVERY Collaborative Group”.

Essi hanno pubblicato il 19 novembre 2020 su New England Journal of Medicine i risultati del loro studio sull’efficacia della Idrossiclorochina, condotto su un elevato numero di pazienti ricoverati per Covid. Oltre 1.500 ammalati hanno ricevuto le cure usuali più la Idrossiclorochina. Più di 3.000 pazienti hanno ricevuto solo le cure usuali senza Idrossiclorochina. Il confronto fra i due gruppi è stato impietoso: la Idrossiclorochina non ha dimostrato beneficio nei pazienti ricoverati con Covid 19. In particolare Idrossiclorochina risulta inefficace sulla mortalità a 28 giorni, e non mostra beneficio sulla durata del ricovero. Una recente revisione (metanalisi) su oltre 8.000 soggetti sia ricoverati che trattati ambulatoriamente, pubblicata il 12 febbraio 2021 su “Cochrane Database of Systematic Reviews”, ha raggiunto conclusioni analoghe.

Evidenze e dati sperimentali / Il metodo scientifico nella medicina

Le evidenze così ottenute sono solide e difficilmente contestabili, perché basate sul metodo sperimentale e sui dati concreti degli studi clinici. L’Idrossiclorochina viene oggi sconsigliata nei pazienti con Covid sulla base di questi dati e non in base a chiacchiere, opinioni, elucubrazioni. E’ così che si deve ragionare in medicina; e si possono trovare in rete migliaia di studi clinici condotti col metodo sperimentale, che forniscono informazioni attendibili sui farmaci, non solo su pazienti con Covid, ma anche per molte altre malattie.

Questo significa che la medicina possiede la Verità assoluta? No; la medicina può solo cercare certezze affidabili, una “certezza pratica”; consapevole del fatto che il progresso della ricerca scientifica, in medicina come in ogni altra scienza, può consentire nuove scoperte che possono mettere in discussione quanto si riteneva certo. E’ quanto è successo con Einstein, che con le sue scoperte ha corretto la teoria di Newton. La medicina scientifica procede per errori e correzioni. “La medicina è la scienza dell’incertezza e l’arte della probabilità” (William Osler); ma, quando è basata sui dati e sulle evidenze, è lo strumento che ci salva la vita. Non possiamo lasciare la nostra salute e la nostra vita nelle mani di ciarlatani e cialtroni.

Questi argomenti, estremamente complessi, che mettono insieme aspetti clinici, etici, filosofici, sociali e politici, meritano una riflessione adeguata. Ne parleremo a Cortona, a S. Agostino, il 3 e il 4 giugno, mettendo a confronto clinici, scienziati e esperti. Presto forniremo ulteriori dettagli sull’iniziativa.

assessorato alla salute

Rosario Brischetto 

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