Continuano a Firenze i lavori al convegno Mediterraneo Frontiera di Pace, ovviamente caratterizzati anche dalle drammatiche notizie provenienti dall’Ucraina, per la quale i vescovi muovono un accorato appello. Durante l’incontro con la stampa di giovedì 24 febbraio, i prelati vi hanno fatto riferimento subito dopo le notizie degli attacchi da parte della Russia. I vescovi hanno così voluto inoltre inviare un messaggio di solidarietà al paese deliberatamente invaso dalle truppe agli ordini di Putin.
Mediterraneo frontiera di Pace / L’appello dei vescovi per l’Ucraina: incontro con la stampa
Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e vicepresidente della CEI, durante l’incontro con la stampa ha illustrato le tematiche che sono state affrontate nei primi giorni. Tra i vari temi trattati, il primo è quello dell’intreccio dei diritti e doveri delle comunità religiose delle città. In mattinata Andrea Possieri, professore di Storia contemporanea all’università degli Studi di Perugia, ha esposto una relazione proprio sui diritti delle comunità religiose. Anche se, ha aggiunto monsignor Raspanti, termini come diritti, appartenenza, identità possono assumere significati diversi. Allo stesso modo, nelle città e nelle esperienze vissute emerse dai racconti, si ritrova una grandissima diversità. Da qui l’impegno comune nel trovare un minimo comun denominatore tra le varie comunità mediterranee, dei punti in comune nella diversità e lontananza fisica.
Mediterraneo frontiera di Pace / L’appello dei vescovi per l’Ucraina
L’obiettivo centrale nel discorso del vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana è quello di capire in che misura si può contribuire alla pace, e quali iniziative possono essere concretamente applicate. Ribadisce l’importanza della presenza di comunità cristiane (in particolare quelle cattoliche), che sono al servizio e al sostegno dei più deboli: attraverso aiuti, soccorsi e diffusione di medicine, aperti gratuitamente e liberamente a tutti.
A questo proposito, è intervenuto Jean-Claude Hollerich, cardinale arcivescovo del Lussemburgo e presidente dei vescovi dell’Unione Europea.
”Noi viviamo in un mondo – ha detto Hollerich -, abbiamo visto stamattina, dove altra gente pensa che il confronto, anche armato, possa essere la risposta ai problemi: noi no, noi pensiamo che in questa grande diversità del Mediterraneo è necessario ascoltarsi, parlare insieme, avere un dialogo aperto. Solo questo può costruire la città dell’avvenire”.
L’Arcivescovo d’Ucraina e l’appello alla pace
L’arcivescovo ucraino, Sviatoslav Shevchuk, era stato invitato a partecipare all’incontro ”Mediterraneo Frontiera di Pace’’. Ma nella mattina del 24 febbraio ha informato tramite una lettera inviata al cardinale Gualtiero Bassetti la sua impossibilità di recarsi a Firenze. L’arcivescovo della Chiesa greco-cattolica ucraina, si è dovuto rifugiare in un sotterraneo della Cattedrale della Resurrezione di Kiev a causa dei bombardamenti in città. ”La nostra Chiesa sarà sempre con il suo popolo’’ ha riferito Shevchuk nella sua lettera. La chiesa ucraina adesso si pone il compito di aprire le proprie strutture per chi in questi giorni avrà bisogno di aiuto e sostegno. E lancia un appello alla comunità internazionale di essere uniti con il popolo ucraino.
Invito alla solidarietà e alla pace
Un invito, quello dell’arcivescovo ucraino, accolto immediatamente dai vescovi riuniti a Firenze per l’incontro. Dopo le notizie giunte ieri mattina dall’Ucraina, hanno deciso di terminare i lavori anticipatamente per un momento di preghiera silenziosa per la pace.
”Si fermi la follia della guerra’’ è il messaggio dei presenti, che sono vicini alle comunità cristiane e al popolo ucraino. Condividono inoltre l’invito di Papa Francesco a vivere il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una giornata di digiuno e preghiera per la pace.
Il cardinale lussemburghese Hollerich ha fatto appello all’incontro speciale del Consiglio Europeo di prendere le misure opportune, affinché si possa raggiungere di nuovo la pace in Ucraina. ”Come presidente della Commissione – ha detto – vorrei reiterare la nostra amicizia al popolo dell’Ucraina: il nostro Dio è un Dio della pace, non è un Dio della guerra, è un padre per tutti, non soltanto per certe nazioni».
Pia Huang