Meic Acireale / Lo Spirito Santo garantisce che il cammino sinodale diventi profezia per la Chiesa e per il mondo

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incontro sede Meic

“Chiesa sinodale” è diventata improvvisamente un’espressione di moda, anche in contrapposizione al volto attuale della Chiesa, definito clericale da Nathalie Becquart. Che è la suora francese prima donna ad avere diritto di voto nel Sinodo, quale sottosegretaria nominata da papa Francesco.
Ma già prima che diventasse di moda, “Chiesa sinodale” è il titolo del volume del 2017 di don Pino Ruggieri, uno dei maggiori teologi italiani viventi.

A lui si è rivolto il Gruppo di Acireale del MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) per cogliere le radici teologiche e storiche degli itinerari sinodali avviati in questo autunno: l’itinerario del Sinodo della Chiesa universale, aperto da papa Francesco il 9 ottobre 2021 e il cammino sinodale della Chiesa italiana, iniziato in tutte le diocesi italiane il 20 ottobre 2021.
In particolare ad Acireale con il discorso di mons. Raspanti che riassumeva il suo documento “Chiamati a camminare insieme”.

Tre documenti fondamentali sulla Sinodalità

In preparazione all’incontro pubblico con don Ruggieri – svoltosi nella Basilica di S. Pietro il 10 novembre scorso – il Gruppo MEIC ha dibattuto il tema della sinodalità nella Scrittura e nella storia, con una relazione del prof Giuseppe Rossi, che ha presentato tre documenti fondamentali.don Ruggieri-sinodalità

Anzitutto il discorso di Papa Francesco di ottobre 2021, che evoca i rischi di un percorso sinodale caratterizzato dal formalismo, dall’intellettualismo e dall’immobilismo. In contrapposizione, il Papa sottolinea le opportunità che la Chiesa deve cogliere per diventare Chiesa dell’ascolto dello Spirito santo nella preghiera, Chiesa della vicinanza con atteggiamenti di compassione e tenerezza e Chiesa che non si separa dalla vita.

Poi, il Documento della Commissione Teologica Internazionale (maggio 2018) che illustra il significato della sinodalità nella Bibbia e nella Tradizione. Si sofferma sulla concezione di Chiesa del Concilio Vaticano II e presenta vari orientamenti pastorali per attuare la sinodalità e favorire l’ecumenismo e il servizio della Chiesa per la costruzione di un mondo solidale e fraterno.

Infine, il Documento preparatorio al Sinodo dei Vescovi del 2023, che indica come  procedere nella consultazione del Popolo di Dio. Ed elenca come  punti fondamentali: 1) una lettura delle esperienze della Chiesa locale, sia le gioie provocate che le ferite; 2) un tentativo d’individuare le prospettive del futuro cammino, con i cambiamenti necessari per la vita della Chiesa. E anche per le relazioni con la società civile e l’intera umanità.

Il sinodo come evento dello Spirito

Sinodo come evento dello Spirito è il titolo della riflessione di don Ruggieri. Egli ha illustrato la sua profonda convinzione che nei sinodi, come nei concili, è sempre Cristo, attraverso lo Spirito, che dirige le decisioni. E questo al di là delle varie forme storiche assunte.
Tale dichiarazione di fede è stata sostenuta da una lucida analisi delle basi teologiche della sinodalità. E anche da un’imponente rassegna delle trasformazioni storiche di concili e sinodi.incontro sinodalità

Il relatore ha chiarito il significato dell’affermazione che obiettivo del sinodo è il consenso dei cristiani sulle forme che l’annuncio del Vangelo deve assumere su sollecitazione della storia. Non si tratta solo di ottenere una consulenza utile al governo del Papa per tutta la Chiesa cattolica, o del vescovo a livello della Chiesa locale. Come d’altra parte non si tratta di pensare il sinodo come uno strumento per realizzare la democrazia nella Chiesa.
L’elemento centrale del sinodo è nella categoria della re-praesentatio ecclesiae, cioè nella “capacità di ripresentare la Chiesa in forza della presenza, senza mediazione, del Cristo nell’evento sinodale, come nell’eucarestia”.

Ma il valore teologico della sinodalità è rafforzato alla luce all’evoluzione storica: basta mettere a confronto la Chiesa come “società ineguale”, formata dai Pastori (che governano) e dai fedeli (gregge che si lascia guidare) di Pio X  nell’enciclica Vehementer Nos (1906), con la Chiesa della Lumen Gentium del Vaticano II (1964), in cui tutti hanno la stessa dignità e lo stesso compito di edificare la Chiesa. Di tale visione don Ruggieri ha richiamato gli elementi essenziali contenuti nelle lettere di Paolo (1^Corinzi, 12,12-30, Ef. 4, 11-13). Non meno importante è lo spirito di preghiera, testimoniato dall’intensità e bellezza della preghiera iniziale dei sinodi.

Le prossime tappe del cammino sinodale  

La riflessione sugli obiettivi e lo stile del cammino sinodale è la premessa per avviare, nella nostra diocesi, la conversione delle strutture e dei processi ecclesiali. Accanto all’ascolto dello Spirito – elemento fondamentale della conversione – si auspica che tutta la comunità prenda parte al lavoro di approfondimento della reale situazione della Chiesa. E riesca a individuare le modifiche necessarie per uno slancio missionario che coinvolga l’intero popolo di Dio.

A tale scopo non sembra trascurabile l’apporto della sociologia religiosa, con dati  obiettivi.
Ad esempio sullo stato di: catechesi, formazione giovanile, funzionamento dei consigli pastorali parrocchiali e diocesano, iniziative culturali e sociali.
Ma è anche indispensabile uno sforzo di discernimento. Che sia volto a individuare le cause del perdurare di uno stile clericale e/o della scarsa partecipazione dei laici all’evangelizzazione e promozione umana.

                                                                                                                              L.V.

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