Organizzata dal giornale online Esperonews e dal Liceo Scientifico “Nicolò Palmeri”, si è tenuta a Termini Imerese, nell’auditorium del Liceo Scientifico “Nicolò Palmeri”, l’iniziativa “Cosimo Cristina il coraggio della verità: in memoria del giovane giornalista termitano ucciso dalla mafia”.
Come si legge in una nota stampa, sono intervenuti: Marilena Anello, dirigente scolastica del Liceo Scientifico “Nicolò Palmeri”, Vincenzo Bonadonna, giornalista della redazione di Italpress. Ancora, Carmen Cera, referente legalità del Liceo Scientifico “Nicolò Palmeri”, Giusi Conti, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Trabia. E Alfonso Lo Cascio, giornalista, direttore del giornale Espero.
Nota su Cosimo Cristina
Cosimo Cristina nasce a Termini Imerese l’11 agosto 1935. Tra il 1955 e il 1959 collabora come corrispondente per il giornale L’Ora di Palermo, per Il Giorno, per l’agenzia Ansa, per il Corriere della Sera, per Il Messaggero e per Il Gazzettino.
Nel ’59, fonda il settimanale Prospettive Siciliane. La rivista racconta la mafia di Termini e delle Madonie in anni in cui molti non osavano nemmeno nominarla. Iniziano per Cosimo le minacce e le querele.
Tante le inchieste da lui condotte: l’omicidio del sindacalista Salvatore Carnevale e del sacerdote Pasquale Culotta, avvenuta a Cefalù nel 1955. Poi la morte di Agostino Tripi, e il processo per l’omicidio di Carmelo Giallombardo.
Il pomeriggio del 5 maggio 1960, ad appena 25 anni, Cosimo Cristina viene ritrovato privo di vita nel tunnel ferroviario di contrada Fossola, tra Termini e Trabia. Non si dispone nemmeno l’autopsia: per gli inquirenti si tratta di suicidio. La Chiesa vieta di celebrare i funerali. Ma i dubbi già allora erano tanti, qualcosa non quadrava. Ma quella mafiosa era negli anni sessanta la cultura vincente: una spessa coltre di oblio venne stesa sul giovane che venne vergognosamente dimenticato.
Iniziative per il recupero della memoria storica
Nel corso degli ultimi anni vi è stato un lento recupero della memoria storica del coraggioso giornalista, attraverso inchieste su libri e giornali. Come quello di Luciano Mirone, che ne “Gli insabbiati” ricostruisce gli atti processuali e racconta la storia del giovane Co. Crì. (Come il giornalista amava firmare i suoi articoli).
C’è inoltre il lavoro di diverse scuole termitane che hanno incluso nei loro progetti sulla legalità la figura di Cosimo Cristina, l’intitolazione di una strada al giovane su proposta della rivista Espero. E l’inserimento del pannello su Cosimo, da parte dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, nella mostra dedicata ai cronisti italiani uccisi. E per il cinquantesimo anniversario della morte del coraggioso giornalista, il 5 maggio del 2010, su iniziativa della rivista Espero, insieme al Comune di Termini Imerese e all’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, è stata collocata una lapide nel luogo in cui venne rinvenuto il corpo.