Fino agli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, ad Acireale c’erano tre punti di riferimento per gli acquisti dei cittadini, oltre ai tanti negozi con sede stabile: la pescheria in piazza Marconi (’a chiazza), il mercato ortofrutticolo di San Giuseppe e la fiera del sabato a piazza Cappuccini (all’epoca piazza Roma).
Varie vicende hanno attraversato questi storici mercati. Cominciamo dalla vecchia pescheria (’a piscaria), ubicata – forse fin dal ’600 ed anche prima – in quella che una volta si chiamava piazza Commestibili e dove per lunghi anni il pesce venne esposto e venduto in banchi di legno collocati proprio nel mezzo della piazza; poi questo tipo di vendita non fu più permesso per motivi igienici ed i venditori dovettero trovarsi delle botteghe fisse, dove però l’esposizione e la vendita avveniva – e in parte tuttora avviene – pur sempre all’aperto, davanti alle botteghe. Il mercato di San Giuseppe invece, ubicato in uno spiazzo a fondo quasi naturale e spostato a volte per periodi limitati in altri punti della città (via Scinà, piazza Alfio Grassi), fu temporaneamente traslocato dalla sua originaria ubicazione perché l’amministrazione comunale dell’epoca aveva deciso di edificarvi un edificio a più piani che accogliesse sia il mercato ortofrutticolo, sia il mercato del pesce.
Ma le lungaggini burocratiche e i tempi tecnici per l’edificazione fecero sì che, quando l’edificio fu finalmente pronto, pochi furono i commercianti che ne usufruirono e scarsa fu la frequentazione degli acquirenti, e questo per vari motivi: intanto alcuni degli storici venditori ambulanti erano nel frattempo andati in pensione, mentre alcuni si erano fatti un negozio fisso nella stessa zona e non intendevano più spostarsi; ed inoltre la sistemazione delle botteghe e le condizioni generali del nuovo edificio non soddisfacevano a pieno le esigenze di vendita. Fatto sta che dopo qualche anno il nuovo mercato venne dismesso, e adesso è stato abbattuto e nella stessa area è stato creato un posteggio.
La fiera del sabato infine, ubicata all’epoca in piazza Cappuccini (allora piazza Roma), si era estesa nel corso degli anni nelle strade circostanti, occupando anche il viale Regina Margherita da una parte fino alla via Paolo Vasta (ed anche oltre) e la parte superiore di via Galatea dall’altra; venne quindi spostata negli spazi occupati dalla Stazione Sperimentale di Agrumicoltura (trasferita in altra sede), che nel frattempo erano stati spianati e adibiti a posteggio (i tre spiazzi, per capirci, della parte alta di via Galatea), e successivamente nell’area compresa tra piazza Livatino e la parte alta di corso Italia; fu poi ulteriormente spostata – in via provvisoria – nella attuale sede, in zona Tupparello, nell’attesa di trovare una nuova e migliore ubicazione; l’attuale amministrazione aveva promesso – al momento di insediarsi – di riportarla nell’area di piazza Cappuccini, ma aveva anche avanzato l’ipotesi, qualche mese fa, di ubicarla in pieno centro, dove è stata allocata l’anno scorso la Fiera dell’Jonio.
Nino De Maria