Monsignor Benigno Luigi Papa, dell’Ordine dei Frati Minori, capp., vescovo emerito della diocesi di Taranto, è il nuovo amministratore
apostolico (come recita il comunicato del Nunzio Apostolico Adriano Bernardini) dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela.
L’annuncio, dato ieri mattina alla stampa da monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale che dallo scorso ottobre reggeva l’Arcidiocesi messinese dopo le dimissioni dell’arcivescovo Calogero La Piana, ha
destato non poco stupore tra i sacerdoti e giornalisti, accorsi in Curia certi di ricever la notizia della nomina del nuovo Pastore della città dello Stretto.
Monsignor Papa, nato a Spongano (Le) nel 1935 e alla guida della sede Metropolita di Taranto dal 1990 fino al 2011 quando chiese a Papa Benedetto XVI di sollevarlo dall’incarico per raggiunti limiti di età, è stato docente e preside dell’Istituto Teologico Interreligioso Pugliese; docente presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma; attualmente offre all’Arcidiocesi un servizio come docente di Esegesi dei Sinottici presso l’Istituto di Scienze religiose di Taranto. In ordine alla Conferenza episcopale italiana è stato eletto membro della Commissione mista Vescovi-Religiosi (1982-1985), presidente della Commissione Episcopale per la Vita Consacrata e presidente della Commissione mista Vescovi-Religiosi (1985-1990), presidente della Commissione Episcopale per la Famiglia (1991-1994), nuovamente presidente della Commissione Episcopale per la Vita Consacrata e presidente della Commissione mista Vescovi-Religiosi (2000-2002), vice-presidente per il Sud della Conferenza Episcopale Italiana (attualmente in carica).
Nel messaggio inviato ai fedeli, monsignor Papa scrive: ”Mi preme dirvi che ho dato la mia piena disponibilità a condurre un tratto della mia vita insieme alla vostra, convinto come sono che un tale compito, giunto in maniera del tutto improvvisa ed inaspettata, sia un dono dello Spirito per me e per voi […] Vengo da voi per condividere la gioia del Vangelo, per mettere a vostra disposizione la mia trentennale esperienza episcopale, per ascoltare ciascuno di voi e, in modo particolare, i sacerdoti secolari e religiosi al fine di poter discernere insieme la volontà del Signore su ciò che dobbiamo fare nella sua Chiesa […] Sono certo che mi accoglierete con animo fraterno, consapevoli che nella Chiesa non ci sono né stranieri né ospiti […] Nutro ugualmente molta fiducia nella vostra collaborazione perché il mio servizio apostolico sia gradito a Dio e riesca fecondo per la vita e la missione della Chiesa. Non so sinceramente quanto durerà il mio servizio tra voi, ma quello che interessa e maggiormente conta è che viviamo al meglio quel tempo che ci è dato di vivere insieme e lavorare per rendere presente nel mondo il Regno di Dio”.
Dopo la lettura del comunicato, monsignor Raspanti ha manifestato gratitudine al Signore e alla città di Messina per l’esperienza vissuta: “Sono grato al Santo Padre – ha detto – che, rendendosi conto della necessità di una persona che viva qui stabilmente, data anche la grandezza del territorio dell’Arcidiocesi, ha provveduto a inviare un vescovo di provata esperienza; ringrazio tutti voi, sacerdoti, autorità, laici e organi di stampa che mi avete accolto con lealtà, affetto e comprensione. L’augurio che faccio a Messina è quello di perseverare nella fiducia e nella speranza verso una chiesa che cammina comunque, non dimenticata dal Signore”.
Alla domanda del perché del ritardo da parte della Congregazione dei Vescovi per la nomina del successore di La Piana, mons. Raspanti ha risposto che lo stesso Santo Padre ha voluto rivedere personalmente le procedure e questo ovviamente comporta un rallentamento. Per quanto riguarda lo stato delle questioni interne che ha dovuto amministrare in questi sei mesi di mandato, Raspanti ha detto di aver impostato un piano di ristrutturazione economico finanziario pluriennale, con cui tentare di limitare i costi, tagliarne alcuni, mettere meglio a frutto la rendita di alcuni immobili ipotizzando, se possibile, la vendita di qualcosa non strettamente necessaria per il profitto interno.
Il vescovo acese si è congedato con un ricordo personale dei messinesi che in tutte le celebrazioni presiedute in Cattedrale lo accoglievano con una iniziale diffidenza, che si tramutava in un congedo carico di gioia e di speranza e con un mònito alla stampa: di non dare mai per scontate le informazioni provenienti dai religiosi quanto dai laici senza prima averne verificato la veridicità!!
Rachele Gerace