Da Milano a Giarre per uno stile di vita “verde” in mezzo al verde

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verde Giarre paesaggio

Alberto Castorina è un giovane nato e cresciuto a Milano che ha deciso di lasciare la vita frenetica di città per andare a vivere in mezzo al verde nell’area di Giarre, cittadina siciliana della quale sono originari i suoi genitori. Qui ha comprato un terreno di 7000 metri quadrati, ad ottobre 2018, incastonato fra mare e montagna, provando a viverci dentro e puntando quanto più possibile all’autosufficienza.

“Al momento dell’acquisto vi erano una trentina di ulivi, un centinaio di limoni, una quarantina tra perecoscia e clementini, oltre che un vigneto ormai in stato di abbandono”. Gli spazi fra una pianta e l’altra – inizialmente schematici e pensati per il passaggio dei macchinari – sono stati riempiti il più possibile da Alberto in maniera apparentemente “disordinata” e creativa. Lavanda, rosmarino, salvia, achillea, gelsi, albicocchi e anche esperimenti tropicali come mango, avocado e banano, colorano adesso il terreno, rendendolo variegato e ricco di biodiversità.

vegetazione verde Giarre

“Io voglio creare una giungla piena di frutta che necessiti della minore manutenzione possibile. Il modo di definire quello che faccio qui potrebbe essere agricoltura naturale. Non uso pesticidi, mi accontento di quello che cresce, uso la pacciamatura, utilizzo pochissima acqua, effettuando poche opere di potatura. E’ tutto incentrato sul benessere del sistema e sulla riduzione al minimo della manodopera per farlo andare avanti”.

Da Milano a Giarre per uno stile di vita “verde” in mezzo al verde: Pacciamatura, Pachamama e Pacciama

Per mantenere in vita questa piccola foresta, Alberto si affida semplicemente alle piogge e innaffia solo le piante più giovani. Riesce così a risparmiare un grande quantità di risorse idriche, oltre che economiche: mettendo tante piante l’una a ridosso dell’altra, trovando i giusti “incastri”, si incrementa la biomassa, riducendo l’evapotraspirazione del suolo. La tecnica cardine è qui, di fatti, la pacciamatura: è da questa che il progetto prende il nome di “Pacciama”, gioco di parole che richiama anche “Pachamama”, ovvero Madre Terra.

Da Milano a Giarre per uno stile di vita “verde” in mezzo al verde: una descrizione dettagliata di Pacciama

La casa di Alberto si snoda lungo il terreno, in maniera frammentata. Non vi è un unico ambiente domestico, come è usuale che sia, ma ogni spazio casalingo è a sè stante e avvolto dalla campagna. Da una parte c’è il bagno, ovvero la “compost toilet” autocostruita utilizzando legna, terra cruda e paglia. Questo sistema é “a secco”, perciò non utilizza acqua e non necessita di una fossa.

verde Giarre casa

Una roulotte funge da camera da letto e nei suoi pressi c’è la cucina, che consta di un’ampia tettoia sotto la quale si trova tutto il necessario: dal forno ai fornelli ai vari lavelli, fatta eccezione per il frigorifero. Quest’ultimo avrebbe un consumo energetico costante nel tempo. Inoltre non si è rivelato strettamente necessario nella routine alimentare di Alberto, vegetariana e caratterizzata per lo più da cibi freschi. Vi è infine uno spazio adibito all’igiene quotidiana: si tratta letteralmente di un box doccia all’aperto circondato da un separè, la cui acqua grigia derivante dall’utilizzo, viene filtrata naturalmente e contribuisce in modo molto intelligente ad innaffiare il terreno.

Da Milano a Giarre per uno stile di vita “verde” in mezzo al verde: approvigionamento idrico ed energetico

Il getto d’acqua della doccia si basa su un sistema totalmente passivo: questa scende per gravità da una cisterna da 1000 litri. L’acqua viene poi riscaldata per effetto serra tramite un meccanismo ingegnoso, così strutturato: un boiler, privato della sua coibentazione, messo all’interno di un vecchio frigo, con un vetro al posto dell’anta per permettere l’ingresso dei raggi solari. Un’altra cisterna, che raccoglie e filtra l’acqua piovana, distribuisce quest’ultima tramite un impianto di tubature nei vari ambienti. Questa risorsa idrica viene utilizzata non solo per lavarsi, ma anche per la pulizia di piatti e indumenti. L’acqua da bere è invece acqua di fonte.

Inoltre, per sostenere il consumo elettrico, seppur esiguo, di Pacciama, vi sono dei pannelli solari. Questi vengono usati per l’illuminazione, per ricaricare device come cellulari o PC ma anche per l’utilizzo di piccoli elettrodomestici ed elettroutensili. Ma vi è un’ulteriore aspetto che rileva l’alta sostenibilità di Pacciama: la maggior parte degli oggetti presenti al suo interno sono frutto di processi di riciclo o riuso. Si tratta, infatti, di cose regalate da amici o di scarti recuperati dalla strada ma ancora perfettamente utili, dopo qualche piccola riparazione. 

Da Milano a Giarre per uno stile di vita “verde” in mezzo al verde: vivere con meno di 6000 euro l’anno e baratti di vicinato 

Prima di trovare la sua dimensione, Alberto ha fatto diversi lavori, dopo aver conseguito il diploma come perito elettronico. Dalla riparazione di cellulari, per poi passare all’ambito delle protesi acustiche fino ad occuparsi di inventari. Quest’ultimo lavoro lo ha tenuto in parallelo per un po’ con il progetto di Pacciama, per poi lasciarlo del tutto. La vita in campagna gli ha effettivamente permesso di non aver bisogno di molto denaro, potendo vivere in serenità con meno di 6000 euro l’anno. Riesce ad assicurarsi delle entrate soprattutto tramite lavori di giardinaggio, in particolare di innesti. Eppure buona parte dei suoi scambi non si basa sulla moneta quanto sul baratto, non solo di cibo ma anche di tempo e competenze.

agrumi verde Giarre“Abbiamo creato una rete di mutuo aiuto anni fa con un amico, adesso un centinaio di persone fra proprietari di terreni e curiosi. Si fanno incontri ogni 15/20 giorni e si decide da chi andare a dare una mano in campagna. L’ultima volta sono andato ad un incontro con la macchina piena di agrumi e sono tornato a casa con 7 euro, mandorle, una bottiglia di vino, noci e alcune piante. Se avessi dovuto comprare   queste cose mi sarebbero costate 40 o 50 euro”. 

Mentre ci addentriamo sempre più nella questione delle transazioni non basate sul denaro, diverse galline, gatti e cani ci gironzolano attorno, incuriositi. Alberto prosegue: “Immagina che hai bisogno di un idraulico. Tu lavori per guadagnare i soldi che darai all’idraulico che lavorerà per te in cambio del denaro, che però tende anche a creare una distanza fra gli individui. Invece se l’idraulico é anche amico tuo puoi chiedere di insegnarti qualcosa, e nel momento in cui ci sarà bisogno di un piccolo intervento si sentirà ripagato con un pranzo assieme, con una cassetta di frutta e ortaggi”.

Da Milano a Giarre per uno stile di vita “verde” in mezzo al verde: Workaway

Pacciama fa parte della piattaforma Workaway, che si basa sull’offerta di vitto e alloggio in cambio di manodopera. Alberto ospita volontari da tutto il mondo da ormai oltre 4 anni, per un tempo compreso fra le 2 e le 4 settimane, ottenendo non solo un aiuto materiale ma soprattutto avendo la possibilità di vivere esperienze umane sempre arricchenti. “Con i volontari ogni anno trasformiamo i pomodori in passata. Quest’anno insieme a me c’erano un tedesco, una spagnola e un polacco e abbiamo speso un’intera giornata insieme a lavorare, ma anche a ridere e scherzare. Dietro la passata c’è anche la relazione con queste persone e il tempo trascorso con loro, e sono tutte cose che rimangono. Non sono colleghi, sono persone con cui ci spendi un po’ di vita”.

Da Milano a Giarre per uno stile di vita “verde” in mezzo al verde: cosa hai imparato da tutto questo?

All’inizio sono arrivate solo critiche. Quando dicevo di sognare di fare questa cosa tutti mi dicevano: “Sì, ma lo sai fare questo? E quest’altro? Sì, ma hai pensato a questo? E quest’altro?” Eppure molte cose ho iniziato a impararle tramite video su youtube, come ad esempio potare gli agrumi. Se prima ci potevo mettere 3 settimane, adesso con l’esperienza e l’aiuto dei volontari ci metto 3 giorni. Molti limiti sono solo mentali. Io qui ho fatto tanti piccoli lavori di idraulica, di elettricità, ho imparato a usare il piccone come si deve… Un sacco di cose le faccio da me, sono sempre troppo contento di apprendere e la mia autostima cresce. Mi sento molto appagato e sento che ho vissuto di più questi 6 anni che i 30 precedenti”.

Giarre verde Alberto

Alberto sembra aver carpito un’essenza piuttosto profonda, forse talvolta sepolta dallo scorrere frettoloso delle nostre vite. “Nel momento in cui noi lavoriamo per denaro e abbiamo una vita occupata dal lavoro per il denaro, quando poi ci troviamo con del tempo libero usiamo i soldi per comprare delle cose che non avremmo neanche desiderato. Questa vita mi piace perché sono fondamentalmente libero, ho molto tempo a disposizione che posso decidere di dedicare alla mia crescita personale e alle cose che mi piacciono, così come dedicarlo ad altre persone, e creare legami sempre più forti, in cui risiedono ideali di comunità e di fratellanza che saltano fuori poco a poco”.

                                                                                     Maria Maddalena La Ferla