Dopo gli studi e alcuni anni vissuti a Roma, ha deciso di ritornare in Sicilia. Nella sua Modica. Qui, ha iniziato a lavorare per la stilista Loredana Roccasalva. “Ma tornare nella mia terra, è stato strano, come se il mio percorso formativo non fosse finito”.
Così Caterina Belluardo, designer specializzata nella creazione di scarpe, racconta gli inizi della sua carriera. “A Londra ho continuato a studiare frequentando il ‘London College of Fashion’ e dopo ho conseguito il fatidico master in ‘Fashion’ indirizzo calzature del ‘Royal College of Art’. È stata l’esperienza lavorativa più dura della mia vita, ma è stato lì che la mia passione per le calzature ha preso una svolta più seria”.
-Come ha inizio la tua passione per la moda?
“Sin da piccola ho avuto voglia di esprimermi attraverso ciò che mettevo. Mia nonna e mia madre sono sempre state donne molto eleganti e da un gusto ricercato”.
–Le scarpe sono le protagoniste della tua creatività. Com’è nato questo interesse?
“Ho sempre collezionato scarpe di tutti i generi e al London college of Fashion mi ha incuriosita un corso breve sulle calzature, ABC Footwear del Cordwainers College. L’ho frequentato e ho deciso che quella era la mia strada”.
–La tua collezione di scarpe è molto colorata. Qual è il colore che più ti rappresenta?
“Le mie collezioni sono sempre molto colorate, credo che i colori siano necessari ad esprimere i nostri stati d’animo. Non credo ci sia un colore in particolare che mi rappresenti. Forse il rosso? Onestamente ho l’imbarazzo della scelta…”
–Da dove prendi ispirazione per le tue idee?
“Mi ha sempre ispirato l’arte e la quotidianità. Da qualche anno sposo i miei colori con le grafiche del gruppo Memphis degli anni ‘80, tanto da intitolare la mia prima collezione “MEmphis MEets ME” che ho presentato per il fine corso del Master al Royal”.
Qual è lo stile che ti rappresenta?
“Sicuramente tradizione e innovazione fuse insieme”.
–Hai avuto modo di collaborare con altri stilisti? Se è si con quali?
“Io cerco sempre di collaborare con altri stilisti che hanno competenze diverse dalle mie, così da migliorarmi e migliorare ciò che propongo. Vedi la collaborazione con Megan Crook o Carlo Volpi per le maglie, Cerruti lanificio per i tessuti che uso sulle scarpe da uomo. Ma quella più avvincente è stata la collaborazione con Malan Breton, il quale ha usato le mie scarpe sulla sua passerella della New York fashion week dell’anno scorso”.
Ti hanno mai chiesto di creare appositamente qualcosa di personalizzato?
“È stato proprio Malan a chiedermi di creare dei pezzi solo per la sua sfilata”.
–Progetti per il futuro?
“Il mio sogno nel cassetto èquello di collaborare con le scuole per trasmettere la mia passione per il design, come ho fatto a Londra, sia ai bambini che agli adulti. Il massimo sarebbe aprire una scuola tutta mia… Vedremo”.
Michela Abbascià