Mondo / Perché la carenza di automobili e computer?

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Perché, ormai da diversi mesi, assistiamo ad una carenza nel mercato di automobili e computer? Questo è solo un altro capitolo della crisi delle materie prime, che parte dalla crisi energetica e arriva a quella dei semiconduttori, ovvero i semimetalli (come il silicio) che costituiscono la base per la costruzione di circuiti elettrici. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma tutto ciò che facciamo nella nostra vita quotidiana è condizionato da questi minuscoli e complessi chip. Sono fondamentali per il funzionamento di smartphone, computer e per le stesse automobili. Ultimamente, la difficoltà nel reperimento di questi circuiti integrati ha fortemente condizionato il mercato. E quando l’offerta è bassa, inevitabilmente i prezzi aumentano.

Mondo / Perché la carenza di automobili e computer? L’ambiente

Sull’estrazione di materiali semiconduttori come il silicio, il problema non è certamente la quantità, dato che il materiale abbonda pressoché in molte aree del pianeta. Il vero dogma è rappresentato dai costi ambientali che prevedono le attività di estrazione dei minerali. Questo problema frena un paese come gli Stati Uniti nell’attuare politiche sull’attività di estrazione delle materie prime. Sarebbe di certo una contraddizione per l’amministrazione Biden, democratico attento al volere dei propri elettori. Per la Casa Bianca appare meglio lasciare “sporcare le mani” ai cinesi, dove l’opinione pubblica conta relativamente poco. Pechino, infatti, si è mossa per tempo in molti stati africani per accaparrarsi le risorse minerarie, che in quelle terre abbondano.

La produzione di circuiti elettrici

L’attività di estrazione è solo il primo dei tanti problemi che hanno causato la penuria di chip. La produzione di questi circuiti è molto costosa, motivo per cui le fonderie sono quasi tutte collocate in Asia, dove la manodopera costa meno. Oggi Taiwan è la sede della principale fonderia mondiale, la TSMC. Nel mercato dei semiconduttori, un sacco di aziende denominate “fabless” (assenza di fabbrica), come Nvidia, Apple e AMD, si limitano a progettare e vendere i circuiti. Affidano in questo modo la realizzazione delle loro opere alle manifatture taiwanesi, che dunque fabbricano esclusivamente chip per conto di altri.

computer automobiliPoi ci sono aziende come la Samsung, che invece progetta e realizza anche i suoi stessi chip, senza esternalizzare i costi. Negli ultimi anni, infatti, la pratica di delocalizzare la produzione sembra anacronistica e poco redditizia. Molte aziende preferiscono ormai internalizzare certi costi, diventando meno dipendenti da un mercato sempre più incerto, pur pagando di più in una prima fase. L’americana Intel prova da tempo a produrre alcuni dei suoi chip, ma ha comunque bisogno dell’aiuto dell’azienda TSMC per la produzione della maggior parte dei circuiti, troppo complessi.

Lo scontro tra USA e Cina

Dalla Cina poi transita la metà dei chip in commercio, ma la domanda interna è altissima, motivo per cui anche il governo di Pechino ha bisogno di importare. Questo è un rischio, perché il mercato potrebbe bloccarsi, come è già accaduto con Huawei, con cui la stessa TSMC, a seguito dei limiti americani imposti dall’amministrazione Trump, ha smesso di commerciare. Anche gli Stati Uniti vorrebbero aumentare la ricerca tecnologica con grossi investimenti, per dipendere sempre meno da TSMC e Samsung. Come si intuisce facilmente, il “gioco” dei chip è abbastanza complesso, basta dunque una tensione internazionale, come già sta avvenendo tra Stati Uniti e Cina, per rallentare pesantemente il mercato. A risentirne sono ovviamente i consumatori, che hanno sempre maggiori difficoltà ad acquistare i prodotti finali, pagando anche di più rispetto al confronto con gli ultimi anni.

Le automobili

Stiamo attraversando un periodo di transizione energetica, anche nel settore delle automobili. Esistono modelli di auto ibride, ovvero in parte alimentate con combustibili fossili e in parte con energia elettrica. Poi ci sono auto totalmente elettriche, definite plug-in hybrid, che si alimentano direttamente collegando la batteria dell’auto con una presa elettrica. Queste auto avranno sempre più bisogno di circuiti elettrici per la loro fabbricazione. Per questo il mercato dei chip è fondamentale anche per lo sviluppo di questi progetti e il futuro sarà condizionato dalle scelte politiche dei governi a riguardo.

Michele Garro