Monterosso Etneo / Riaperta al culto dopo due anni la chiesa di S. Antonio di Padova restaurata

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Interno della chiesa

Nell’anno Santo straordinario della Misericordia, la parrocchia di sant’Antonio di Padova di Monterosso Etneo si appresta a vivere un momento importante. Dopo due lunghi anni, la chiesa, dopo importanti opere di restauro, viene riaperta al culto per la gioia del parroco, don Giuseppe Arcidiacono, e dei numerosi fedeli.

Interno della chiesa
Interno della chiesa

La storia della chiesa di Monterosso ha origini lontane, notizie di una cappelletta risalgono alla fine del XVI secolo ad opera di una nobile ma ignota famiglia del luogo. Con il passare dei secoli il nucleo abitativo incominciò a popolarsi e quindi l’esigenza di una chiesa più grande che potesse accogliere i fedeli divenne improrogabile. Se ne fece carico Giovanni Barbagallo che, nel 1905, a sue spese, e con il contributo degli altri fedeli, restaurò e ampliò la piccola cappella già esistente, chiedendo a mons. Gerlando Maria Genuardi,  primo vescovo di Acireale, di farla benedire.
Molti i benefattori illustri che contribuirono ad abbellire e completare la chiesa negli anni a venire, come la moglie del cavaliere Francesco Scuderi Scammacca della famiglia dei MIrone, che donò alla chiesa una campana e l’attuale statua di Sant’Antonio.

Crescendo la comunità,  a Giovanni Barbagallo, coadiuvato da Carmelo De Luca, venne l’idea di ampliare la chiesa esistente e il 14 ottobre 1928, superati gli anni bui del primo conflitto bellico, monsignor Giovanni Pulvirenti, vescovo di Cefalù, su invito del vescovo di Acireale, mons. Evasio Colli, benedisse la chiesa.

Particolare ligneo dell'altare
Particolare ligneo dell’altare

Il 13 agosto 193 mons. Salvatore Russo erigeva la chiesa a vicaria curata perpetua autonoma. Passato il secondo conflitto mondiale si ritornò al sogno di avere la parrocchia che, ecclesialmente eretta il 24 agosto 1945, fu riconosciuta agli effetti civili il 10 giugno 1948. Primo parroco fu il sacerdote Salvatore Fichera che la diresse dal 10 dicembre 1945 al 26 agosto 1950.

La storia recente è stata caratterizzata da una lunga ed estenuante attesa per avere i fondi necessari al recupero. Chiusa al culto perché inagibile due anni fa, ma già da circa 15 anni bisognosa di restauri, finalmente rinasce per la gioia di tutti i fedeli e di padre Giuseppe Arcidiacono. Tre giorni di festa e di solenni celebrazioni che inizieranno venerdì 8 luglio, alle ore 19, con la solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale.

Sabato 9 luglio, alle ore 19,30, solenne pontificale presieduto da mons. Giuseppe Malandrino, vescovo emerito di Noto, con la partecipazione delle confraternite e dei fedeli delle chiese affiliate al culto di Sant’Antonio da Padova. Infine, domenica 10 luglio, alle ore 10,30, solenne pontificale presieduto da mons. Alfio Rapisarda,  arcivescovo e nunzio apostolico; a seguire, alle 19,30, celebrazione eucaristica presieduta da don Carmelo Sciuto, direttore dell’ufficio diocesano dei Beni culturali e, a chiudere i tre giorni di festa, la conferenza di presentazione dei lavori eseguiti.

Gabriella Puleo

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