E’ stata allestita presso il Museo della Fabbrica, parte integrante dello storico Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena a Catania, un’ interessante e preziosa mostra intitolata “ Lo studio dell’Etna – Tra strumenti e rappresentazioni”.
L’evento nasce dalla sinergia del Dipartimento di Scienze Umanistiche, del Dipartimento di Scienze Biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania e dall’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Attraverso antichi strumenti scientifici impiegati per lo studio dell’Etna, riproduzioni di documenti di archivio e video, l’esposizione illustra l’affascinante interazione fra le varie discipline scientifiche che nel corso dei secoli hanno contribuito alla nascita della vulcanologia. E che ancora oggi continuano a caratterizzare gli sviluppi.
I responsabili scientifici della rassegna sono i docenti Luigi Ingaliso (Storia delle Scienze e delle Tecniche) e Federica Santagati (Museologia e Critica artistica del Restauro ), coadiuvati dalla ricercatrice Valentina Roberti (curatrice) e Daniele Musumeci (ideatore ).
La Roberti ha dichiarato che l’iniziativa nasce con l’obiettivo di divulgare le varie conoscenze scientifiche scaturite da approfonditi studi di ricerca.
Il percorso espositivo rientra nell’ambito dei progetti PRIN CARE ( Communicating and Representing the Earth Structures and Phenomena in the italian Context, 17 th-19th century ) e PNRR MEET (Monitoring Earth’s evolution and tectonics ). Progetti incentrati sull’emergere di discipline sperimentali quali la vulcanologia e la sismologia.

Nella mostra sull’Etna anche antichi strumenti di misurazione
Durante il percorso espositivo si possono ammirare gli strumenti scientifici provenienti dalle collezioni del Museo degli Strumenti Antichi di Fisica e del Museo di Mineralogia, Petrografia e Vulcanologia dell’Università di Catania, dalla collezione storica dell’INGV-Osservatorio Etneo. E da riproduzioni di documenti provenienti dall’Archivio Storico dell’Università di Catania e dall’Archivio Storico di Catania.
Quest’evento è un’occasione per confrontarsi con un eccezionale patrimonio storico di carattere tecnico – scientifico, scaturito dagli studi nel campo della vulcanologia condotta a Catania dal Settecento fino alla metà del Novecento. Inoltre si evidenzierà come il vulcano “Etna”, nel corso degli anni, sia stato oggetto di studi da parte di tutti gli scienziati del mondo.
La mostra è visitabile fino al 30 aprile 2025. Durante la visita, i partecipanti saranno guidati dalle tirocinanti Anastasia Battaglia e Alessia Cristaldi (studentesse della Facoltà di Lettere Moderne) e da Valentina Fallea ( studentessa al Corso Magistrale di Scienze Filosofiche ) che daranno approfondimenti storici e scientifici sulla relativa rassegna.

Una citazione del fisico Weisskopf
Nei pannelli espositivi si può leggere un’emozionante citazione di un fisico austriaco naturalizzato statunitense, Victor Weisskopf che dice: “ Quella gioia della conoscenza è un senso di coinvolgimento e di stupore, uno stato d’animo entusiasta, del genere di quello che si prova in cima a una montagna dopo un’ arrampicata. Essa viene non solo in seguito all’ottenimento personale di un risultato, ma anche dopo aver compreso infine un’importante nuova conoscenza conquistata dal lavoro di altri”.
Lo spazio espositivo è stato possibile grazie al supporto dell’Università di Catania, del Museo della Fabbrica dei Benedettini e per il finanziamento del progetto PRIN CARE (MUR) e del progetto PNRR MEET (UE). Inoltre hanno collaborato all’iniziativa: l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Etneo; il Sistema Museale di Ateneo; l’Archivio Storico dell’Università di Catania; ACom Unict; l’ Archivio Storico di Catania; la Società Italiana di Storia della Scienza; Officine Culturali; Prin CAOS.
Giuseppe Russo