Avere la possibilità di ritornare su momenti precisi del nostro passato, permette di ricostruirne alcune sue fasi storico-sociali. Il passato che si è incrociato con il presente ed ha assunto immagini precise, volti ed espressioni significative, anche drammatiche, è quello riguardante la Sicilia ed i suoi abitanti nel biennio 1968 – 69. Ciò è avvenuto attraverso le 69 fotografie e le testimonianze scritte esposte nella mostra dal titolo “L’isola che non s’arrende”, curata dalla Fondazione Domenico Sanfilippo Editore.
Inaugurata lo scorso giovedì 21 febbraio, nei locali della Galleria del Credito Siciliano di piazza Duomo 12 ad Acireale, l’esposizione ha registrato, nella serata d’esordio, un numero nutrito di osservatori, interessati a quel periodo circoscritto della nostra isola. A raccontarlo gli scatti immortalati dei fotografi del quotidiano “La Sicilia” che, condividendo il loro “patrimonio”, hanno permesso a quegli attimi della vita di essere presenti anche a distanza di anni. “Si tratta di testimonianze culturali raccolte nel tempo, facenti parte delle trecentomila foto in archivio della Fondazione, che illustrano il lavoro svolto nel corso degli anni dai giornalisti e dai fotoreporter al loro seguito”, ha spiegato Giuseppe Di Fazio, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione.
I momenti resi perpetui riguardano tre diversi scenari: la Valle del Belice, colpita dal terremoto avvenuto tra il 14 e 15 gennaio, le contestazioni studentesche del 1968 all’Università di Catania, i tragici fatti di Avola del 2 dicembre dello stesso anno che portarono alla morte di due braccianti, e l’attività di volontariato attuata a San Cristoforo a Catania, per i ragazzi del quartiere. Tutto questo “si legge” nelle foto, ma anche nei giornali di quegli anni che puntualmente documentavano gli eventi.
“Questo numero è interamente dedicato alla nostra esperienza di un doposcuola per i bambini del quartiere di S. Cristoforo”, recita un trafiletto a pie’ di pagina del numero uno di Sicilia Studenti, giornale datato novembre 1969, distribuito con il quotidiano. Impegnati in questa attività di volontariato erano il docente universitario Antonio Di Grado e don Antonio Giacona, docente e missionario in Cile. Il loro lavoro divenne una testimonianza-inchiesta concretizzata nel 1970 nel libro “La missione dietro l’angolo. Un gruppo nel quartiere”, edito da Jaca Book, di cui una copia è presente anch’essa alla mostra per dare il proprio contributo in termini “ di parole” alla corrispondenza tra realtà e fatti ricordati. “Tutto l’insieme dei documenti esposti è una miniera, dal valore indiscusso per la nostra cultura ed anche a livello individuale.
Molte persone si rivedono in quei momenti, ad esempio nelle fasi delle contestazioni studentesche, e rivivono gli stessi attimi presentati nelle foto”, ha affermato Domenico Ciancio, presidente della Fondazione Domenico Sanfilippo Editore. Ancora tante altre fotografie sono in attesa di essere rese usufruibili alla comunità, considerando l’azione del tempo sulle stesse e le tecniche odierne innovative per riproporle in maniera ottimale. La mostra è visitabile fino al 30 marzo, dal mercoledì alla domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 20.
Rita Messina