Resa fortemente veristica dell’ispirazione artistica, in raffigurazione o riproduzione di immagini reali. E’ il leit motiv della mostra Iperrealismi, inaugurata il 21 dicembre al Palazzo Vigo di Torre Archirafi, col patrocinio del Comune di Riposto e dell’associazione culturale Etna Faro e della Pro Loco di Riposto.
Presenti il sindaco di Riposto Davide Vasta, e di Giarre Leo Cantarella, l’assessore alla Cultura di Riposto, Chiara Longo, il consigliere comunale Ezio Raciti e last but not least il sen. Pippo Pagano.
Curatore della mostra il prof. Vincenzo D’Arrò. Espone le sue realizzazioni pittoriche Silvia Pagano. Figlia emerita della nostra terra, nutrita sin da ragazza la passione per la pittura, dopo aver conseguito la laurea in Scienze motorie ha deciso di coltivare la vocazione creativa come vera e propria attività professionale. Che si è già espressa in lavori esposti in diverse mostre e avvenimenti culturali, per cui ha riscosso insigni riconoscimenti.
Quale occasione migliore dell’inaugurazione, allora, per intrattenerci con l’artista sulla sua vocazione e in particolare sugli… Iperrealismi!
Il titolo della mostra, Iperrealismi, rimanda a opere artistiche che per definizione si rifanno a tecniche mirate alla riproduzione della realtà. Accezione però per lei molto limitativa, in quanto trascura la sensibilità dell’artista che si trasfonde nelle sue opere. Può illustraci tale aspetto?
L’iperralismo è una tecnica che mira alla riproduzione fedele della realtà, in quanto le opere ad un primo impatto sembrano delle fotografie. A me piace aggiungere che non è solo una mera riproduzione, quanto una realtà filtrata attraverso i miei occhi. Sono io che decido quali dettagli mettere in luce affinchè chi guarda possa fruirne.
Conseguita la laurea, divenuta grande, Silvia Pagano si è trovata di fronte a un bivio ormai ineludibile e che imponeva una scelta di natura non solo professionale ma ancor prima esistenziale: coltivare la passione per l’arte come mera esplicazione dei moti dell’animo o piuttosto veicolarla in una vera e propria attività lavorativa. Com’è giunta a questa determinazione?
Da sempre ho una grande passione per l’arte, che era intesa solo come un hobby, non avendo ancora io trovato la mia cifra artistica. Crescendo, ho scoperto da autodidatta questa incredibile tecnica artistica e soprattutto ho capito davvero cosa mi entusiasma e cosa voglio trasmettere. Per questo ho deciso di trasformare questa passione anche in un lavoro.
La sua attività è aperta a progetti e collaborazioni esterne e consta anche di un’offerta didattica a neofiti o giovani artisti in crescita, attraverso la frequenza di corsi on line. Quale il senso di questa disponibilità in favore di altre esperienze e in quali termini di reciprocità si esprime?
E’ stato interessante capire che oltre ad apprezzare molto i disegni che realizzavo, molte persone erano incuriosite da come riuscivo con solo l’uso di matite, sfumini e gomme, a realizzarli. Per questo ho iniziato a istituire dei corsi, sia in presenza che on line. E’ motivo di grande orgoglio trovare una grande varietà di persone, dai ragazzi agli adulti, che si approcciano ai miei corsi per scopi diversi. Chi per pura passione, chi anche per lavoro, e soprattutto avere da loro riscontri incredibilmente positivi.
A questo punto non possiamo esimerci dal carpirle delle anticipazioni sulle sue prossime iniziative.
Sono intanto molto felice che il prof. Vincenzo D’Arrò mi abbia chiesto di realizzare questa mostra personale a Palazzo Vigo a Torre Archirafi, soprattutto in questo periodo natalizio. Come prossime realizzazioni, oltre alla produzione di nuovi disegni e nuove commissioni artistiche che mi vengono richieste, coltivo un nuovo progetto che si discosta dal disegno iperrealistico, ma rientra sempre nel campo dell’arte e che mi dà una grande carica. Sarà uno spettacolo che porterò nei teatri in cui affiancherò al racconto di una storia, dei disegni estemporanei che creerò con varie tecniche artistiche. L’obiettivo finale, come sempre, sarà quello di realizzare qualcosa di grande impatto che possa catturare l’attenzione dello spettatore. Spero sia così.
Ci congediamo da Silvia Pagano, non senza averle prima formulato i più fervidi auguri per i suoi prossimi traguardi artistici, ricordando che la mostra potrà essere visitata nelle ore pomeridiane, fino al 21 gennaio.
Giuseppe Longo