Dal 3 febbraio al 3 giugno a Palazzo Platamone, a Catania, saranno esposte le opere di uno dei più grandi pittori della Belle Epoque francese, considerato anche artista maledetto, Henri de Toulouse-Lautrec. La mostra sarà curata dallo storico dell’arte Stefano Zuffi. Le opere esposte provengono dall’Herakleidon Museum di Atene e saranno ben 170.
Catania, considerata una delle città culturali per eccellenza, ha già ospitato opere di artisti straordinari come Echer, Chagall e Maier. Stavolta tocca a Henri de Toulouse Lautrec, pittore post-impressionista di fine Ottocento, che attraverso le sue opere mostra la sua spiccata personalità e attimi di vita parigini.
Le opere presenti alla mostra saranno di vario tipo: litografie a colori, disegni, illustrazioni, manifesti pubblicitari, locandine, acquarelli, fotografie e video. Tutti questi lavori aiuteranno i visitatori a ricostruire il percorso di vita e artistico dell’artista. Toulouse-Lautrec si dedicò durante tutta la sua esistenza ad osservare e conseguentemente a raffigurare nelle sue opere artisti di strada, prostitute, ballerine ed emarginati nella Parigi di fine Ottocento.
Pur essendo morto giovane, egli ebbe un gran successo grazie al forte impatto emotivo che le sue opere suscitavano. Nonostante discendesse da una famiglia aristocratica, rifiutò una vita borghese adagiata preferendo una vita dissoluta, prediligendo alcol e bordelli.
Era solito girovagare per le strade di Parigi e tra i locali di Montmartre, era proprio un artista bohémien e fu soprannominato “l’anima di Montmartre”. Questo suo vagare per le stradine parigine ha ispirato i suoi lavori.
Si dedicò al disegno, alla grafica e alla litografia di cui divenne un vero e proprio maestro. Famoso soprattutto per la realizzazione di locandine e manifesti di spettacoli teatrali e di cabaret, anticipando il manifesto pubblicitario.
Questo artista bizzarro ma eccezionale ci fa rivivere attraverso le sue opere una Parigi scellerata, piena di vizi e variegata. Spiccate figure tormentate rientrano nei suoi lavori: ballerine, prostitute, barboni, ubriachi, reietti e sradicati. Egli riesce a suscitare umanità e drammaticità in chi osserva il suo mondo.
Michela Abbascià