E’ una mostra d’arte particolare, anzi quanto mai originale, con protagoniste Samantha Torrisi e Oriana Tabacco, quella che verrà presentata, giovedì 6 luglio, alle ore 16, nell’aula consiliare del Comune di Nicolosi.
L’iniziativa è contenuta nel progetto denominato Etna Eternal Flame dell’associazione culturale Basaltika, realizzato in collaborazione con i partner culturali Monira Foundation di New York, diretta da Ysabel Pinyol Blasi e Fondazione Orestiadi di Gibellina diretta da Enzo Fiammetta. Progetto che ha il patrocinio del Comune di Nicolosi e l’autorizzazione dall’Ente Parco Etna.
Dopo la conferenza stampa, intorno alle 17 ci sarà l’opening presso l’area Etna Sud (1980mt) – fronte lavico del 2001 e Centro Servizi del Comune di Nicolosi.
Si tratta di un appuntamento che conferma l’Etna come sito di interesse mondiale, di tipo culturale, scientifico, naturalistico. Come riconosciuto, proprio dieci anni fa, con l’iscrizione nel Registro Unesco dei siti riconosciuti come patrimonio mondiale dell’umanità.
«Abbiamo accolto con estremo interesse Etna Eternal Flame – dichiara il sindaco del Comune di Nicolosi, dott. Angelo Pulvirenti nella nota stampa diffusa in vista dell’evento – per il rilievo internazionale del progetto curatoriale ed espositivo cui, sin da subito, ha puntato la presidente dell’associazione Basaltika.
“Etna eternal flame” occasione d’incontro su rapporto tra l’uomo e il vulcano
La mostra sarà un’importante occasione di incontro e confronto collettivo e interdisciplinare sul rapporto tra l’uomo ed il vulcano Etna. Fin dall’antichità, il fuoco è sempre stato un elemento primario e di sopravvivenza per l’uomo. Un vero e proprio rituale comunitario, da cui sono nati miti, leggende e racconti, giunti fino ai giorni nostri. Etna Eternal Flame racchiude in un’unica frase un pensiero – “fuoco eterno” – in continua mutazione in continuo ardere, principio e origine di ogni cosa».
Nello stesso comunicato stampa, Etna Eternal Flame è definita “un dialogo autoriale e di visione tra le artiste Samantha Torrisi e Oriana Tabacco, che vivono ai piedi di questa grande Madre, l’Etna, ed autori internazionali, ovvero l’americano Aleksandar Duravcevic, e il tedesco Johannes Pfeiffer. Essi hanno raccontato il luogo e creato connessioni sotto il profilo antropologico, storico, documentativo e scientifico attraverso il linguaggio visivo contemporaneo”.
I quattro artisti della mostra
La curatrice della mostra, Ysabel Pinyol Blasi, da parte sua, osserva che si tratta di “una conversazione artistica su quelle alchimie e su quel fugace momento in cui si coglie la fiamma prima che si trasformi in cenere”.
Quattro sono gli artisti presenti con le loro opere. “Samantha Torrisi non presenta – si sottolinea nella nota stampa – solo la sua ricerca ma il suo atelier. In un percorso emotivo tra i lavori pittorici e le sue visioni”.
“L’installazione di Johannes Pfeiffer nasce come una rimodulazione del luogo offrendo nuove possibili visioni. La scultura di Aleksandar Duravcevic si presenta come un luogo di pensiero, come un invito a rallentare ed ascoltare le energie esterne del vulcano. Le fotografie di Oriana Tabacco sono racconto evocativo e documentaristico del progetto che vede il suo inizio nel 2021”.
La prima mostra sulle lave del vulcano
Non sono secondari lo scenario e l’aspetto spettacolare dell’iniziativa. Etna Eternal Flame, infatti, è la prima mostra d’arte contemporanea esposta in quota 1980 metri sul livello del mare. Esattamente sulle aree dell’eruzione del 2001. E’ senza dubbio un evento ambizioso, che gode del patrocinio del Comune di Nicolosi e dell’autorizzazione dell’Ente Parco per esporre sulle aree dello scenario lavico che ha interessato l’eruzione del 2001 nel versante Sud-Est.
La mostra si concluderà, nella sua edizione siciliana, nel mese di ottobre prossimo; poi verrà trasferita oltre oceano. Esattamente nel centro studi di arte contemporanea internazionale Monira Foundation di New York.
La scelta dell’Etna viene così spiegata dalla presidente dell’ associazione culturale Basaltika, Oriana Tabacco: “Abbiamo reso possibile queste connessioni, scegliendo il vulcano Etna come luogo di pensiero primigenio, dove l’arte è il principale conduttore di nuovi possibili dialoghi in un paesaggio che diviene anche archivio di memoria collettiva. L’Etna, terra fluida in continuo mutamento, esprime e traduce il pensiero insito nell’opera d’arte stessa, viva attiva e vulnerabile».
Maria Pia Risa