Dal 12 marzo al 14 maggio a Catania, negli spazi espositivi della Fondazione Brodbeck, si terrà la mostra “Photo-Graffie. Dopo le grandi manovre 1979-1981”, dell’artista Vincenzo Agnetti, a cura di Giovanni Iovane in collaborazione con l’Archivio Agnetti. La mostra che sarà inaugurata domenica 12 marzo alle ore 10 si colloca all’interno del progetto Unfinished Culture, dedicata all’arte contemporanea.
A partire dagli anni ’60 Vincenzo Agnetti è stato un artista eccentrico e di fondamentale importanza per le sperimentazioni concettuali. I suoi primi interventi sono infatti teorici e a sostegno, attraverso la rivista “Azimuth”, di artisti come Piero Manzoni ed Enrico Castellani. Successivamente, e mediante una particolare esperienza artistica e di vita, Agnetti elaborò una vera e propria poetica essenzialmente fondata sull’impossibilità di comunicare.
Il suo modo di pensare è incentrato sul “rammemorare”, come forma di conoscenza e contemporaneamente di oblio. Nelle sue opere vi è la figura del “rammentatore”, del “dicitore”.
Agnetti realizzò la serie delle Photo-Graffie dal 1979 al 1981. Alla mostra saranno esposte 20 opere su carta, realizzate mediante l’uso della fotografia, della scrittura, della china e talora del collage e del pastello.
Si tratta di pellicole fotografiche esposte alla luce, trattate e graffiate al fine di “recuperare” il disegno o meglio l’elemento figurativo e talora pittorico dell’immagine. Come per i lavori precedenti di Agnetti la “Photo-graffia” si fonda su un procedimento alterato.
Con l’esposizione alla luce della pellicola fotografica, il conseguente annerimento diviene un’azione di azzeramento e nello stesso tempo di totale compressione dell’immagine. Dalla fine e dall’annientamento dell’immagine, così come da una fotografia che non presenta altro che il nero, è tuttavia possibile agire con graffi e con colori . Graffiare e dipingere divengono in tal modo dei “segnali”, delle forme poetiche disposti su una struttura cancellata quale appunto la pellicola fotografica. Una forma originale di espressione pittorica che nelle Vetrate si arricchisce ancor più di ulteriori possibilità spaziali (anche in questo caso con un procedimento alterato tra interno ed esterno). Tale “recupero” dell’immagine s’inserisce all’interno di un procedimento concettuale e insieme poetico che contraddistingue l’intera e straordinaria esperienza artistica di Vincenzo Agnetti.
La mostra è stata resa possibile dalla collaborazione attiva di Germana Agnetti. Gli studenti del Biennio specialistico di “Visual Cultures e pratiche curatoriali” dell’Accademia di Brera, Vincenzo Argentieri, Emilie Gualtieri e Bianca Frasso, coordinati da Valeria Faccioni (Archivio Agnetti) hanno collaborato al progetto espositivo nonché alla preparazione editoriale del libro Vincenzo Agnetti Photo-Graffie Dopo le grandi manovre che sarà presentato a Catania presso la Fondazione Brodbeck in occasione del finissage della mostra.
Michela Abbascià