Mostre / Vittorio Sgarbi porta la “follia” a Catania. Fino al 26 ottobre al Castello Ursino

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L’assolata città di Catania ospita nel Castello Ursino, fino al 23 ottobre 2016, il “Museo della Follia”. L’idea di dare voce a questo insano aspetto della mente umana viene dal noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, che più volte ha partecipato attivamente a proposte culturali nella nostra città.

Il “Museo della Follia “ è stato inaugurato lo scorso 22 aprile, e, chi interessato, potrà ammirare una ricca esposizione di oli, sculture e disegni del pittore Antonio Ligabue; dipinti e collage del collega contadino Pietro Ghizzardi e le sculture di Cesare Inzerillo, e tantissime opere dedicate alla pazzia dal lontano 1600 fino ai giorni nostri.
A dare ulteriore risalto a questo malessere umano, documenti che narrano la storia della Legge 180, tra camicie di forza, apparecchi per l’elettroshock, medicine, ritratti di pazienti psichiatrici e l’inchiesta firmata dal Senato sugli ospedali psichiatrici andata in onda sui canali Rai.manifesto_follia-210x300

Il Museo è realizzato da Giovanni Lettini, Sara Pallavicini, Stefano Morelli e Cesare Inzerillo. L’esposizione è una coproduzione Comune di Catania, Centro Studi & Archivio Ligabue di Parma presieduto da Augusto Agosta Tota, Fenice – Company Ideas e vede il patrocinio del Mibact – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

“Un repertorio, senza proclami, senza manifesti, senza denunce. Uomini e donne come noi, sfortunati, umiliati, isolati. E ancora vivi nella incredula disperazione dei loro sguardi. Condannati senza colpa, incriminati senza reati per il solo destino di essere diversi, cioè individui. Inzerillo dà la traccia, evoca inevitabilmente Sigmund Freud e Michel Foucault, e apre la strada a un inedito riconoscimento, a una poesia della follia che muove i giovani in questa impresa. Sara Pallavicini, Giovanni Lettini e Stefano Morelli. Determinati, liberi, folli. Ed ecco il loro museo. [..] Nella storia dell’arte, anche prima dei casi clamorosi di Van Gogh e di Ligabue, molti sono gli artisti la cui mente è attraversata dal turbamento, che si esprimono in una lingua visionaria e allucinata. Ognuno di loro ha una storia, una dimensione che non si misura con la realtà, ma con il sogno. E quel sogno, con piena soddisfazione, oltre ogni tormento, rappresenta”, ha dichiarato l’ideatore Vittorio Sgarbi.

Il Museo è suddiviso in sezioni:

Tutti i Santi – Le sculture di Cesare Inzerillo
Pazienti, dottori e infermieri, distinguibili solo dai dettagli dell’abbigliamento, ridotti a mummie, uniti dalla improba lotta contro la sofferenza e la morte.
La griglia – Fotografie, dipinti e neon
Novanta ritratti di pazienti ritrovati nelle diverse cartelle cliniche negli ex-manicomi d’Italia compongono una griglia di oltre 12 metri dove un neon luminoso, seguendo il contorno di ciascun ritratto, dona luce e rumore ai pensieri di ciascun volto.
Sala dei Ricordi – Oggetti abbandonati
Decine di teche contengono libri di letteratura in lingua originale che hanno trattato il tema della follia nel corso dei secoli, farmaci ritrovati nei manicomi, effetti personali dei pazienti, giocattoli e disegni dal passato inquietante.
Franco Basaglia
Su gentile concessione di Rai Teche, la proiezione dei video: «Linea diretta – Discussione su “Legge 180” » e «X Day – I grandi della Scienza “Franco Basaglia”».
O.P.G
Grazie al contributo del senatore Francesco Marino, sarà proiettato un altro video-denuncia sugli Ospedali psichiatrici giudiziari realizzato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficienza del Servizio sanitario nazionale – Senato della Repubblica.
Antonio Ligabue – Pietro Ghizzardi
La sezione espositiva più corposa del “Museo della Follia” è costituita da una grande mostra antologica dedicata a questi due artisti. Sono in mostra 190 opere, di cui 12 dipinti e 2 disegni, di Antonio Ligabue e 37 opere di Ghizzardi. La mostra è organizzata da Augusto Agosta Tota, presidente del Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma.
Ecco dunque 12 oli di Ligabue: Cavallo datato 1939-1942; un Ritratto risalente al 1941; eseguito fra il 1948 e il 1950 Cavalli all’aratro; fra il 1952 e il 1962 Ritratto di Donna; Scorpione, in due versioni differenti; Paesaggio agreste; Vedova nera con preda; Gatto con la talpa; datato fra il 1953 e 1954 Testa di tigre mentre Paesaggio con cani risale agli anni 1953-1955. Fra il 1957 e il 1958 è identificata la data di Lepre. Due disegni inediti senza datazione sono Alce e Cavallo.
Fra i 37 lavori di Pietro Ghizzardi troviamo le tecniche miste Claudia Cardinale del 1960, Marilin del 1968 e Mina del 1970.corret museo-follia (422 x 215)

Centinaia di opere tra sculture, pitture e fotografie, affrontano la tematica della follia attraverso la storia dell’arte, dal 1600 ad oggi. Artisti esposti: Giovanni Carnovali called il Piccio (1804 – 1873); Silvestro Lega (1826 – 1895); Michele Cammarano (1835 – 1920); Antonio Mancini (1852 – 1930); Gaetano Esposito (1858 – 1910); Filippo Antonio Cifariello (1864 – 1936); Vincenzo Gemito (1852 – 1929); Gino Rossi (1884 – 1947); Vito Timmel (1886 – 1949); Gino Tancredi Sandri (1892 – 1959); Carlo Zinelli (1916 – 1974); Lorenzo Alessandri (1927 – 2000); Ottavio Mazzonis (1921 – 2010); Giovanni Macciotta (1927-1993); Bruno Caruso (1927); Mario Molinari (1930 – 2001); Umberto Gervasi (1939); Raimondo Lorenzetti (1948); Luigi Serafini (1949); Roberto Gasperini (1950); Giacinto Bosco (1956); Gaetano Giuffrè; Grazia Cucco (1965); Agostino Arrivabene (1967); Bertozzi & Casoni (Giampaolo Bertozzi, 1957; Stefano Dal Monte Casoni, 1961); Fabrizio Sclocchini (1969); Vincenzo Baldini; Nicola Sferruzza; Mimmo Centonze (1979); Marilena Manzella; Gaspare Palazzolo; Roberta Fossati; Sandro Bettin.

Il “Museo della Follia” sarà aperto dal lunedì al venerdì 10 – 19; sabato, domenica e festivi 9 – 20:30.

Giulia Maria Fichera

 

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