A Termini Imerese, in un vecchio mattatoio, ha sede l’unico museo del motorismo siciliano dedicato alla Targa Florio, con una vera esposizione di auto storiche. Questa struttura espone all’ingresso la bella Alfa Romeo 33 con la quale Nino Vaccarella e Toine Hezemans conquistarono la vittoria nell’edizione 1971. Un’edizione memorabile, valida per il Mondiale Marche, con tutti i più forti piloti di vetture Sport Prototipo ad eccezione della Scuderia Ferrari, che disertò la corsa.
Musei siciliani / Museo del motorismo: la fondazione della targa Florio
Vincenzo Florio seppe inventare le regole di marketing strategico che oggi sono tanto di attualità. La Targa Florio non è solo la corsa più vecchia del mondo, ma è una culla di cultura e di arte che come vediamo già cento anni fa coinvolgeva oltre rinomati letterati stranieri anche molti illustri artisti italiani e stranieri come Anastasi, Gregorietti, Terzi. La storia sportiva della Targa è enorme ma la storia della Targa è incredibilmente connessa con la storia sportiva di tutte le più grandi case automobilistiche del mondo.
Tutte le più importanti case di auto e di moto devono alla Targa Florio molte pagine importanti della loro storia. Nel 1920 insieme a trivelle, trattori e materiale ferroviario, nasce la Torpedo 20-30 HP ES, prima vettura con la nuova ragione sociale. Alfa Romeo dopo aver prodotto, causa la guerra motocompressori, munizioni, lanciafiamme e motori per aeroplani. Proprio guidando uno di questi esemplari, il ventiduenne Enzo Ferrari arriva secondo alla Targa Florio.
La Fondazione è nata dalla volontà di amanti della targa, siciliani, piloti e appassionati che da tempo raccolgono con fondi propri, cimeli e testimonianze di questo incredibile patrimonio storico e culturale che tutto il mondo ci invidia. Evitando concretamente la dispersione di questa importante storia artistica e sportiva. La Fondazione Targa Florio divulga la cultura dell’arte e dell’impresa nel settore dell’automobile in Italia e all’estero. Lo fa attraverso l’organizzazione di eventi, mostre d’arte, convegni e manifestazioni. La cultura e l’informazione tecnologica sono considerate un insostituibile veicolo di collaborazione per rappresentare tutto il suo made in Italy.
Musei siciliani / Il museo del motorismo siciliano
Il museo di Termini espone, fra le altre, una Porsche 718, una Lotus 23, un’Alpine-Renault 1600, una Maserati Birdcage, una Fiat 501, una MG Midget, una Ford Escort RS ed altre protagoniste della Targa. Uno dei reperti più amati dagli sportivi è l’Alfa Romeo 33 TT12 con la quale Nino Vaccarella vinse nel 1971 e nel 1975. E Nanni Galli e Helmut Marko si classificarono secondi nel 1972. Ci sono anche il casco e gli occhiali del principe Raimondo Lanza Branciforte di Trabia, nipote di Vincenzo Florio, sportivo ed assiduo frequentatore della jet society dal 1930 al 1945. E’ un piccolo museo ma gestito con grandissimo amore da Nuccio Salemi.
Se si è appassionati di auto, è giusto visitare questo museo che si trova in via Novello Beato Agostino, a Termini Imerese. Aperto dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 20. Le auto non sono parcheggiarle lì come se fossero in un freddo garage e basta, ma curate in ogni piccolo dettaglio. Il museo è anche arredato di vecchi cimeli, riviste, foto, modellini dell’epoca e poster. Questo dà la sensazione di percepire il rombo dei motori, l’odore della benzina e voglia di correre. Inoltre le auto si possono toccare, guardare e “sentire”. Un luogo dove si respira aria di sana competizione, sport e storia: Salemi spiega la storia dell’automobilismo siciliano e non solo con parole semplici ma che rimangono impresse. “Questo è un pezzo di storia dell’auto che riesce a donarti in poco tempo un’esperienza costruttiva”.
Clara Privato