Musica / il diacono Kalela canta la speranza con “Luce Bellissima”

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“Se non fossi Tu a guarire le ferite dell’anima, a sanare le piaghe del cuore. Dove sarei? Come sarei? Nessuno mi avrebbe tirato fuori dalle tenebre!“: con le sue parole Patient Moma Kalela mette in musica la speranza con “Luce Bellissima

Patient Moma Kalela è diacono della diocesi di Nicosia in cammino verso il sacerdozio. Nato nella Repubblica Democratica del Congo scopre in Italia la vocazione al sacerdozio. Qui, nel paese in cui vive da ben sette anni, ritrova la passione per la scrittura e per il canto che già aveva sperimentato da bambino.

La musica gli permette di evadere dai problemi: è una porta aperta che può oltrepassare, attraverso le note, per meglio conoscersi. La musica è per Patient Moma un dono per gli altri: nella sua voce il servizio al Vangelo con il canto di musica gospel. Al diacono però questo non basta e presto si mette in gioco con la pubblicazione di alcuni singoli. L’ultimo, in ordine di tempo, riporta la data dello scorso dicembre, quando pubblica sulle piattaforme digitali “Luce bellissima”, brano con cui si propone di edificare il popolo di Dio attraverso messaggi concreti di vita quotidiana.

La musica / “luce bellissima” di Patient Moma

Il brano nasce nel difficile periodo della pandemia da covid-19, quando a seguito delle lunghe quarantene il suo spirito affranto e addolorato trova respiro nella sua amata musica.
La musica esorcizza la paura della morte e i sentimenti negativi che allungano all’infinito le sue giornate, mentre nella lettura della Bibbia il tempo ritorna ad avere il suo equilibrio.

Proprio nelle parole del Vangelo di Giovanni la scoperta di una breve frase in cui Gesù alla folla raggruppata a Gerusalemme suggerisce di credere alla luce mentre hanno la luce (Gv 12,36): questa frase lo folgora e lo scuote tanto da diventare incentivo per la canzone che scriverà da lì a poco.

“La lucedichiara il giovane diaconociascuno può percepirla a modo proprio. La sua assenza ci trattiene nel buio, ed è questo il vero problema. E’ l’oscurità che porta con sè quel senso di negatività e sconforto che solo la luce caccia via. La luce, che per me è bellissima, è Gesù. Quando si ha Lui tutta la vita ha un senso: ci aiuta ad affrontare le difficoltà e guida i nostri passi. E’ Lui la Luce vera che illumina ogni uomo”.

Il canto, in questa accezione, diventa invito a ritornare al cuore per riscoprire davvero quello che può illuminare il cammino di ogni uomo. Distaccarsi dal proprio io, invece, è entrare nelle tenebre.

“Luce bellissima” / da cosa nasce il racconto in musica di Patient Moma

“L’opposto della luce sono le tenebre. L’umano, a differenza degli altri esistenti, è l’unico che finora ha dimostrato di avere la capacità sia di uscire da sé che di tornare in sé. Più mi allontano dal centro, la mia coscienza, più sprofondo nel buio. Quante scelte vengono fatte oggi per compiacenza e senza nessuna motivazione interiore? Se non torniamo ad ascoltare quella voce che parla in noi saremo uguali alle macchine – continua il diacono Patient-. “Non dobbiamo avere paura di servirci della luce che c’è dentro di noi, di essere noi stessi e di diventare protagonisti della vita. Non concediamo a nessuno la possibilità di spegnere quella scintilla che ci fa unici.”

Il diacono Patient Moma, quindi offre la possibilità a ciascuno di noi di riflettere a partire dalle parole della sua canzone “Luce bellissima” per evangelizzare e parlare di Dio attraverso la musica. Conclude:Una pianta non può crescere senza la luce, come noi uomini non possiamo esistere senza l’amore di chi ci ama per quello che siamo. Questo canto è una lode di ringraziamento per tutto il bene ricevuto dal Signore nella mia vita”.

Chiara Costanzo

Patient moma