Radamès e Aida hanno ripreso vita, ancora una volta, hanno rivissuto la loro tragica vicenda d’amore, tra il canto lirico, la musica, il ritmo avvincente della “Marcia trionfale”, la danza e l’incantevole scenario del Teatro Greco di Taormina. L’appuntamento con l’opera, grazie all’“Aida Concert-Gala”, ha dilettato gli appassionati, ma anche i turisti presenti per l’occasione, nella seconda stagione del Mythos Opera Festival.
Immaginabile come l’importante contesto storico-archeologico ed il suggestivo scenario naturale abbiano contribuito a rendere particolare un momento lirico, dedicato al ricordo del noto tenore siciliano Giuseppe Di Stefano, scomparso da dieci anni. La famosa opera di Giuseppe Verdi (1813-1901) si è articolata nell’arco di una lunga serata, svoltasi, nonostante le incerte condizioni meteorologiche, sotto il cielo sereno, che ne ha permesso la riuscita. “Giuseppe Verdi ci protegge in questa serata con la sua magia ed immensità”, ha affermato Nino Strano, regista dell’evento, coordinato da Giancarlo Zanetti.
I personaggi della popolare opera si sono alternati nelle loro esecuzioni canore, si sono incontrati in momenti di dialogo, hanno espresso i loro sentimenti, l’amore, l’ira, la gelosia. “Del tuo destino arbitra son” afferma Amneris, rivolgendosi ad Aida, mentre scopre i sentimenti esistenti fra questa e Radamès. Il concerto è stato tenuto da lirici di fama internazionale: Valeria Attianese (Aida), Rudy Park (Radamès), Natasha Novitskaia (Amneris), Carmine Monaco (Amonasro), Alexander Anisimov (Ramfis), Vassily Savenko (il Re), Sergio Martinoli (Messaggero) ed Edit Suta (Sacerdotessa).
Al protagonista maschile Radamès ha dato voce il tenore coreano Rudy Park, che ne ha interpretato l’alternarsi delle emozioni per le sorti della guerra fra l’Egitto e gli etiopi e poi per quella della sua vicenda sentimentale con Aida, la schiava etiope da lui amata. Altra presenza particolarmente apprezzata, dalla lunga carriera, è stata quella del basso russo Alexander Anisimov, nei panni di Ramfis.
L’arte, in diverse sue forme, è stata protagonista della serata ricca di spettacolo, coordinata sul palco dal maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara. L’arte e la cultura legata al cinema, a ciò che esso racconta e descrive, hanno ricevuto attenzione. L’arte proposta dal regista toscano Franco Zeffirelli, cui è stato dedicato un riconoscimento per ciò che ha saputo dare nella sua ricca carriera. A ritirarlo, il regista Luca Verdone, che ne ha ribadito la commozione e la gioia, nonché l’impossibilità di essere presente per motivi di salute. Canto, musica e danza. Un insieme che ha tenuto desto l’interesse dei presenti in ogni momento della serata.
La musica offerta dall’Orchestra Filarmonica della Calabria, diretta da Dian Tchabanov, e dal Coro Lirico Siciliano, diretto da Francesco Costa, si è diffusa nell’aria, primeggiando da sola o accompagnando le voci degli artisti, come nel caso della performance di Lucia Aliberti. Il soprano siciliano, premiato per la sua brillante carriera, ha ribadito l’attaccamento alla sua isola. “Ho portato con me, ovunque sono stata, il calore della terra siciliana, i suoi profumi ed anche l’Etna”, ha affermato emozionata.
Le ricchezze della terra di Sicilia, il suo patrimonio naturale ed artistico, sono state ribadite dall’assessore regionale al Turismo««‹. Sandro Pappalardo. “Queste mura trasudano di storia e cultura”, ha affermato lo stesso. Ancora una volta il teatro di Taormina, testimone del trascorrere del tempo, lo ha fermato, facendoci ritornare al 1871. In quell’anno l’Aida fu rappresentata per la prima volta al Cairo, nel Teatro dell’Opera, in occasione dell’apertura del Canale di Suez. Da allora non ha più terminato di affascinare e appassionare con le sue musiche.
Rita Messina