Finisce il tempo della preparazione: è Natale! Si direbbe un Natale diverso, ma quanti di noi non sperimentano, durante questi giorni, che davvero viviamo in un tempo che ci interpella? Risuonano ancora le parole del papa in quel memorabile momento di preghiera nel marzo scorso: «il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri».
Anche il Natale può rischiare di essere un giorno qualunque, se scegliamo quello che non è necessario. Scriveva recentemente monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, che Natale è «il giorno santo di Gesù, luce e riposo per tutti gli altri giorni». Dunque Lui è l’ “unico necessario” per rendere vero il Natale e comprenderne il senso misterico, per viverlo ogni istante della vita.
L’incontro tra l’evento della nascita di Gesù e la nostra vita si realizza nella liturgia, ricchissima nei testi della solennità odierna.
La notte si illumina per lo splendore di Cristo vera luce del mondo; questa notte non è solo quella da poco trascorsa, in cui si commemora la nascita del Salvatore, ma è ogni “notte” della nostra fragilità, della sofferenza, della malattia, del non-senso. Al centro di questa notte nasce la luce che non tramonta: sorge un sole che illumina la nostra vita sempre. Davvero il Natale è il giorno della luce di Gesù. Luce che ci dà riposo perché estingue le liti, elimina i rancori, suscita il perdono reciproco, compie riappacificazione: è faticoso, infatti, vivere nel risentimento, nel sospetto, nella lontananza. Perciò, con la nascita del Figlio, Dio, che già in modo mirabile ci aveva creati a sua immagine, in modo ancora più mirabile ci permette di condividere la vita divina che Gesù ci comunica, avendo preso una carne simile alla nostra.
L’unione tra ciò che celebriamo e la nostra vita è ben espresso dalla colletta per la Messa dell’aurora: «Signore, Dio onnipotente, che ci avvolgi della nuova luce del tuo Verbo fatto uomo, fa’ che risplenda nelle nostre opere il mistero della fede che rifulge nel nostro spirito». Questo mistero della fede, la nascita nella natura umana del Figlio di Dio, che invade e illumina le nostre anime, non può rimanere rilegato a qualcosa di sentimentale o di puramente rituale; esso deve risplendere anche nelle nostre opere. Il Natale ci permette di trovare luce in ogni ambito, perché il mondo è stato investito, avvolto, da questa luce.
La notte si fa chiara come il giorno. E gli angeli ci annunziano una grande gioia: oggi è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore!
don Raffaele Stagnitta
vice direttore Ufficio liturgico diocesano