L’artistica grande urna contenente la statua di San Domenico Savio adolescente, adagiato su cuscini, è stata per quattro giorni nella diocesi di Acireale, suscitando, specie nei giovani, fervido entusiasmo e venerazione per le sacre reliquie.
La sera del 16 settembre, nella chiesa dello Spirito Santo, commovente la veglia di preghiera, guidata da don Mario Gullo, incaricato diocesano per la pastorale giovanile, con la partecipazione delle suore e di molti giovani, animatori degli oratori salesiani, oltre che di altri devoti del Santo.
Canti, danze, riflessioni, pensieri profondi di San Domenico Savio s’alternavano con ritmo incalzante, che denotava l’empatia gioiosa di tutti i partecipanti per il giovane coraggioso che aveva fatto scelte fondamentali, sin dal giorno della prima comunione, mirate al conseguimento della santità nel quotidiano.
In primo piano, don Giovanni Bosco gli suggerì l’allegria, successivamente i doveri dello studio a scuola e l’impegno nella preghiera; infine, prodigarsi per gli altri.
San Domenico Savio, morto a 15 anni nel 1857, canonizzato nel 1954, quale patrono dei ragazzi di tutto il mondo, tradusse in pratica la formula della santità con mirabile sollecitudine e sconfinato amore per il Signore.
Don Mario Gullo, nel suo intervento, pregnante di alti concetti, con un linguaggio semplice ha messo a fuoco il desiderio di ciascuno, ovvero la felicità, che significa stare sempre con il Signore, con la convinzione che diventare santi è il destino di tutti: essere ogni giorno con il cuore in pace, dal momento che è Lui a condurre i nostri passi. Come san Domenico Savio non ha visto nulla, ma ha creduto di potercela fare, così con lo sguardo dell’amore percepiamo che il Signore è con noi, per liberarci. E’ necessaria la fiducia.
La mattina del 17 settembre, dopo la santa Messa, l’urna è stata trasferita ad Aci Sant’Antonio, per poi far ritorno nella città di residenza, a Torino.
Anna Bella