Nell’ambito della rassegna “Etna in giallo: storie di libri, storie di vita”, organizzata dal comune di Nicolosi, si è tenuto un interessante incontro culturale, relativo alla sezione speciale “un personaggio si racconta”, con il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti. Nell’introdurre la serata, che ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e attento, il giornalista Salvo Fallica ha presentato il nostro vescovo come teologo e coordinatore de “Il Cortile dei Gentili”, nonché autore del libro “L’infinito nel cuore”. Un volume di cui ha sottolineato la scrittura fluida, un racconto in parte autobiografico e dal notevole spessore intellettuale, che abbraccia molteplici temi di riflessione.
“Dialoghi sulla spiritualità” è il sottotitolo del libro e proprio sui temi della spiritualità il vescovo-teologo Raspanti si è confrontato, rispondendo alle domande del giornalista Salvo Fallica. Ne è venuto fuori un dibattito intellettualmente stimolante, vivace, di alto livello culturale, al quale hanno dato un contributo, nella veste di “critici letterari in erba”, anche il costituzionalista prof. Agatino Cariola e l’artista Barbaro Messina. Numerosi ed interessanti anche gli interventi finali del pubblico, per nulla stanco dopo due ore di attento ascolto, anzi affascinato dall’eloquio del nostro vescovo, di cui ha apprezzato il profilo culturale ed umano.
Lo spunto. Mons. Raspanti ha spiegato che l’idea del libro è nata, all’indomani della sua nomina a vescovo di Acireale, dietro le insistenze dell’editore, Ernesto Di Lorenzo, e del prof. Baldo Carollo. Quest’ultimo, interagendo con lui sui temi della spiritualità, lo ha interrogato su tutta una serie di argomenti, spaziando dalle sue esperienze giovanili, alla teologia, alla letteratura, alla filosofia. Il frutto di questi incontri/confronti tra i due è proprio il profondo e poliedrico volume al centro dell’incontro culturale organizzato a Nicolosi.
Una rivelazione. “Uno degli eventi cruciali della sua vita – ha rivelato ai presenti mons. Raspanti – è avvenuto proprio a pochi chilometri da qui, nell’Istituto salesiano di Pedara, nel marzo del 1976, dove, diciassettenne, ho trascorso una tre giorni di meditazione silenziosa. Lì cominciai ad imparare il linguaggio del silenzio. Fui profondamente toccato da quella esperienza, che poi fece maturare in me l’idea di avviarmi verso un percorso vocazionale. Il rapporto con il silenzio è importante, fondamentale: Dio, infatti, parla spesso all’uomo con il suo silenzio. Nell’ossimoro del silenzio che parla sta proprio il Mistero”.
Diverse le autorità civili e militari presenti. Il sindaco di Nicolosi, Nino Borzì, e l’assessore alla cultura, Stefania Laudani, sono brevemente intervenuti per porgere il loro saluto e i ringraziamenti al vescovo di Acireale per la sua presenza nella comunità nicolosita, in occasione di un evento culturale che di certo ha arricchito la rassegna estiva comunale “Stelle e lapilli”.
Guido Leonardi