Nomine / Frati minori Cappuccini: Roberto Genuin è il nuovo ministro generale

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E’ fra’ Roberto Genuin, alunno della Provincia veneta di “Santa Croce”, il nuovo ministro generale dei frati minori cappuccini. Nella votazione svoltasi oggi, durante il 185° Capitolo generale convocato a Roma, fra’ Genuin è stato eletto alla prima votazione ottenendo 101 voti su 188 “capitolari” aventi diritto di voto, in rappresentanza del circa 10.200 frati sparsi nel mondo intero. Avendo accettato, da oggi è il nuovo ministro (superiore) generale dell’Ordine cappuccino sorto nel 1529. Nato nel 1961 a Falcade (provincia e diocesi di Belluno) fra’ Genuin viene ordinato diacono nel 1986 a Venezia per l’imposizione delle mani dell’allora cardinale patriarca Marco Cè, e presbitero nel 1987 nella parrocchia natia di Falcade dall’allora vescovo Maffeo Ducoli. Nel frattempo consegue il baccalaureato in Sacra teologia Summa cum laude” nello Studio teologico interprovinciale Laurentianum in Venezia e nella Pontificia Università Lateranense il dottorato di ricerca in “Utroque Iure”.
Nel 2014 il Consiglio generale lo nomina primo ministro provinciale della Provincia Veneta di “Santa Croce”; nel 2017 diventa guardiano del convento in Rovereto (Trento) e legale rappresentante dei conventi della Regione trentina impegnandosi “per la trasparenza e il rinnovamento dell’amministrazione e l’adeguamento dei nostri luoghi alla normativa civile vigente”, si legge in un comunicato. Come membro della Commissione, ha collaborato alla revisione delle Costituzioni dei frati minori cappuccini, corredandola di tutto l’apparato giuridico nelle note, ed è stato membro della Commissione preparatoria per il Capitolo generale del 2018, che lo ha eletto ministro.
“I frati del Triveneto, l’Odine francescano secolare, e le diocesi in cui egli ha operato, ricordano fra’ Roberto Genuin come un uomo prudente, colto, attento ai doni e ai bisogni dei Frati e dei poveri – conclude il comunicato -, incredibilmente laborioso, pur nel silenzio, perspicuo nel leggere i segni dei tempi, anche quelli della cultura, foriero di serenità e trasparente nelle relazioni con gli altri e con il creato”.

Giovanna Pasqualin Traversa

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