“Non vedo l’ora” / Un libro per non dimenticare ed avere speranza

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“Non vedo l’ora” è un libro de La Voce Dell’Jonio, una raccolta di voci ed immagini di vari soggetti, legate all’esperienza della pandemia. Un’iniziativa de La Voce dell’Jonio, quella di invitare a manifestare i vissuti del tempo della pandemia a quanti ne avessero voglia e nella modalità preferita, ovvero in prosa, in rima, in dialetto, in forma scritta o disegnata. Non un concorso bensì una raccolta di voci e di immagini per raccontare le ansie, le aspettative… nell’attesa della fine e per una nuova era da vivere. La proposta è stata accolta con ampia adesione anche fuori dalla provincia catanese e oltre i confini dell’Isola.

“Non vedo l’ora”: pensieri per non dimenticare e lasciare accesa la speranza

Nasce così il volume “Non vedo l’ora”, 160 pagine, edito da La Voce dell’Jonio, per 15 €. Il testo raccoglie i pensieri espressi e le immagini raffigurative del sentire di oltre 74 soggetti, di età che spazia dai 7 anni agli 89. Sono messi insieme generazioni diverse e sentimenti che si rincorrono tra una speranza e un sospiro, un’attesa lenta e faticosa per ciò che non si può fare e un sussulto per ciò che ci attende domani e l’indomani ancora, perché, “chiuso nel mio cassetto… avrei un sogno da realizzare”, confessa una poesia, anche se “come farfalla prigioniera… affondo i miei pensieri  nella solitudine”, rivela un’altra.

Eppure “c’è genti ca s’affaccia do balcuni sona e canta” osserva un altro autore, e c’è chi si domanda: “cosa ne sarà del mio futuro”. Ma con il passar dei mesi la speranza si accende, “adesso guardiamo avanti / al tempo ritrovato… non sprechiamo / le naturali cadenze dell’esistere / guardiamo il sole il cielo / i prati il mare le montagne / i bambini le nuvole occhi negli occhi / gli amori rinvenuti le ricchezze / che non sapevamo più di avere / saranno giorni da rivivere / col mio vestito nuovo / sarà nuova poesia”.

“Non vedo l’ora”: un libro di pensieri per non dimenticare e lasciare accesa la speranza

libro non vedo l'ora“Ne valeva la pena!”, si può ben dire, di aver voluto raccogliere questi pensieri. Essi possono costituire un pezzo di storia della nostra vita e servire da monito per gli imprevisti che il mondo globalizzato non ci risparmia e che, magari ci offrirà con abbondanza, anche nel prossimo futuro.
Fa bene leggerlo, è anche divertente, ma soprattutto, per non dimenticare e per saper riconoscere in tempo quei segni… di un contagio che non avremmo mai voluto ricevere. Buona lettura!

Teresa Scaravilli

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