Notte nazionale del Liceo Classico / Al “Gulli e Pennisi” di Acireale in scena teatro, musica e danza

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Notte del liceo classico al Gulli e Pennisi di Acireale

In occasione della X edizione della Notte nazionale del Liceo Classico, nata da un’idea del prof. Rocco Schembra,  il liceo Gulli e Pennisi di Acireale ha aperto i suoi spazi per accogliere una miriade di eventi e rappresentazioni. Tra questi, attività coreutiche e teatrali, come la rappresentazione di “Gli uccelli” di Aristofane. La commedia dell’autore greco era curata dall’attore e regista Carmelo Cannavò, direttore artistico del teatro stabile “Turi Ferro” di Acireale. Accolte anche letture animate, concerti e performance, mostre fotografiche e arti visive, nonché degustazioni ispirate  al mondo antico.

Gli uccelli di Aristofane
In scena “Gli uccelli” di Aristofane, foto di Nino Sanfilippo

Partecipe ed entusiasta il pubblico di visitatori, genitori, ex alunni, e tra le  autorità, il vice sindaco, assessore alle Politiche sociali e alla Salute, Valentina Pulvirenti.
Il 2024 si è contraddistinto inoltre per la tematica della violenza di genere. Violenza come prevenzione e lotta contro ogni forma di discriminazione e violazione dei diritti umani, in particolare nei confronti delle donne.

Pulvirenti, Vinci, Tarcisio
L’assessore Valentina Pulvirenti, il prof. Marco Vinci e il dirigente del Gulli e Pennisi, Tarcisio Maugeri

Tanto teatro alla Notte del Liceo classico

Tra la varie rappresentazioni in opera lo spettacolo “E come έξάγωνος“(exagonos). Una carrellata di scene concatenate che ha visto muoversi sul palcoscenico alunni improvvisati attori, cantanti e ballerini, uomini di scienza, figure mitologiche e divine. Ma soprattutto le micro e macro-strutture dalla magica simmetria esagonale – dalla cera d’api al benzene, dagli ommatidi degli insetti alle basi azotate del DNA, dai cristalli di ghiaccio ai basalti colonnari – intese come simbolo di armonia, razionalità, ordine e simmetria. Contrapposte all’entropia, cioè al disordine, alla violenza, all’odio e alla guerra.

Per concludere, la Musica, come agente salvifico e pacificatore, e Santa Venera, protettrice e custode della città di Acireale. La trama inedita e originale si snoda tra monologhi e dialoghi a tema, tra l’estremo rigore della Scienza – il serio – e la parodia della sua interpretazione – il faceto. Tutti introdotti ed intervallati da musiche e danze perfezionatrici di Amore e Bellezza. D’altronde:  “L’armonia delle forme è musica solidificata”…Pitagora docet!

Susanna Tricomi

 

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