Siamo alla mattina del quinto giorno e l’Italia, con 12 medaglie, è ottava nel medagliere. Ma non conta tanto la quantità: l’Italia ha iniziato a fare la storia a Parigi.
Sono sei le medaglie che la spedizione azzurra ha conquistato negli ultimi due giorni: sei medaglie che, però, valgono almeno doppio perché hanno riscritto la storia del nostro sport. Ma andiamo per ordine e vediamo cosa hanno combinato i nostri azzurri nelle ultime 48 ore a Parigi.
Un oro… e mezzo
Le tanto attese finali di lunedì sera iniziano alla grande: l’Italia, ferma ad un solo oro fino alla mattina, aveva urgente bisogno di un altro metallo pesante per non scendere ulteriormente nel medagliere ed eccola subito accontentata da Thomas Ceccon, già bronzo nella 4×100 maschile in questa edizione. “Dopo l’oro di Martinenghi non potevo non vincere. Sono felicissimo!”, queste le prime parole del neovincitore nei 100 m dorso al termine della gara in cui era arrivato sì, da primatista mondiale, ma con contendenti di tutto rispetto tra i quali il cinese Jiayu Xu che era partito subito fortissimo.
Eppure Thomas sembrava non avere dubbi: nonostante l’immensa emozione sul podio, ammette: “Questa finale l’ho preparata in ogni minimo dettaglio“. Sapeva di poter vincere e lo ha fatto. E lo ha fatto alla grande, fermando il cronometro a 52 secondi, un nulla rispetto al suo record del mondo di 51’’60 e con una vasca di ritorno assurda in cui si è portato anche davanti ad un Xu che sembrava, sin dalle prime bracciate, avere la vittoria in pugno.
E dopo il primo oro di serata ecco quasi arrivare, per poi sfumare, il secondo. È l’esordiente nel fioretto Filippo Macchi che porta a casa un argento che sarebbe potuto o, forse, dovuto essere oro. Anche qui colpa di un presunto errore arbitrale contro cui il presidente del CONI..
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