Nel marasma delle notizie sul coronavirus, nuovi contagiati, guariti, problemi di approvvigionamento di attrezzature e dispositivi sanitari, proteste, polemiche, ne abbiamo “pescato” una che sta per concludersi con un “lieto fine” difficile e faticoso e, anche per questo, da far sapere.
E’ una notizia figlia della solidarietà, della caparbietà, della volontà di essere genitori, insomma della voglia di vivere, nonostante tutto.
La preleviamo dal profilo Facebook del primo cittadino di Santa Venerina, Salvo Greco, che è alle prese, nel suo Comune e in municipio, con alcuni casi di contagio.
“In questi giorni – scrive il sindaco – quattro nostri concittadini della frazione di Linera si trovavano in Ungheria: neo-genitori e neo-nonni di un bel bambino assegnato in adozione. Perfezionato il provvedimento, si sono trovati a 2000 km da casa con gli alberghi che chiudevano e un volo di ritorno disponibile non prima del 5 aprile. Sono partiti con una macchina a noleggio martedì mattina, ‘inseguiti’ da una nevicata da pieno inverno; con il timore di essere fermati, prima alla frontiera, poi in Italia, dove nel frattempo sono entrati in vigore i divieti.
“Ho contattato, allora, il Viceministro degli Esteri Marina Sereni e la sua preziosa collaboratrice Loredana Massimi, che ringrazio dal profondo del cuore per la loro disponibilità immediata. Il Ministero ha stabilito subito un contatto telefonico diretto con la famiglia che ha consentito una partenza più serena e la garanzia di intervento presso i posti di blocco in caso di contestazione. Hanno attraversato l’Ungheria, poi la Slovenia, il Friuli, il Veneto, l’Emilia Romagna. Sono arrivati a Bologna nella serata di martedì per mangiare qualcosa e riposare qualche ora, in macchina, con le valigie tra le gambe perché non sono entrate tutte nel portabagagli. Quando li ho risentiti – prosegue il sindaco – , verso le 5 di ieri mattina erano in Valdarno, bloccati da neve ed incidenti. Sono arrivati sulle rive dello Stretto nel tardo pomeriggio di ieri ma, per i controlli lunghissimi e ripetuti, hanno perso il traghetto delle 18. Hanno dovuto attendere quello delle ore 22. Sono certo che tutta la comunità cittadina li aspetta.
“Ci sarà un bimbo in più tra noi, nella nostra scuola, a giocare nella villetta. Ci sarà un nuovo piccolo cittadino che ha fatto un lungo e difficile viaggio per essere con noi, in un momento buio che illuminerà un po’ con la freschezza della sua fanciullezza. Ti aspettiamo Daniel!”.