Oratorio / Incontro col pedagogista Franco Nembrini

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La diocesi di Como ha organizzato su piattaforma digitale Zoom un incontro  con il pedagogista Franco Nembrini. Hanno partecipato don Pietro Bianchi, direttore dell’Ufficio Pastorale giovanile e vocazionale, il vescovo Oscar Cantoni e 440 persone. Il titolo”Facciamo fuori l’oratorio” dato a questo ciclo di incontri, può essere inteso come una provocazione oppure un’occasione per incontrare i ragazzi.

Oratorio: le riflessioni del pedagogista Franco Nembrini

L’intervento di Franco Nembrini è stata una riflessione pedagogica che prende le mosse dalla sua esperienza e dalle osservazioni sulla realtà che i giovani vivono oggi. Durante il suo intervento ha spiegato cosa è l’educazione attraverso le immagini simboliche del racconto di Pinocchio.

In passato Nembrini è stato docente di religione e primo laico ad insegnare nella diocesi di Bergamo. Allora aveva ricavato delle lezioni da un testo del card. Biffi sulla figura di Pinocchio; Le-avventure-di-Pinocchio-commentate-da-Franco-Nembriniha sviluppato ulteriori riflessioni sull’argomento nella sua ultima pubblicazione dal titolo “Le avventure di Pinocchio commentate da F. Nembrini” (Centocanti, dicembre 2020)

Incontro sull’oratorio. il pedagogista Nembrini: il racconto di Pinocchio come metafora dell’umanità

Nel racconto di Pinocchio c’è un padre che cerca il proprio figlio: questa è l’immagine di una storia che conosciamo, ovvero di Dio che cerca l’uomo. Nel racconto scritto da Carlo Collodi si trovano metaforicamente le grandi scene della storia dell’umanità secondo la tradizione cristiana. C’è Geppetto, artigiano, che da un pezzo di legno fa Pinocchio (la Creazione), la morte di Pinocchio e il burattino che dopo diventa bambino (ovvero la Resurrezione).

Pinocchio, liberandosi del padre, crede di essere indipendente ma in realtà scopre un suo bisogno grande: la fame. Il bisogno è sempre più forte della sua paura, ed è il segno di un richiamo nostalgico della casa e del padre che accoglie.
“Se l’oratorio riapre le porte – ritiene F. Membrini – bisogna che sia come una casa che accoglie, poichè i giovani di oggi soffrono, come ha detto Papa Francesco,  di orfanezza. L’adulto è colui che si chiede ma come raggiungere gli adolescenti?  Bisogna andare a prenderli lì dove sono con i piedi bruciati come capitò a Pinocchio”.

Oratorio: educazione è il miglioramento della qualità della vita

Se gli adulti da domani iniziassero ad essere più contenti della vita, molte cose cambierebbero: inizieremo a trattare con maggior rispetto e cura i giovani.
Gli adulti sono troppo abituati a confondere  la meta con la strada, il percorso con lo scopo o l’obiettivo. Lo scopo dell’educazione è la felicità, intesa come miglioramento della qualità della vita. Riempire gli oratori non è lo scopo dell’educazione.
“Bisogna saper accettare ed amare i giovani cosi come sono ed andare oltre il loro raglio animalesco perchè gli adulti colgano il grido di aiuto” – ha affermato il pedagogista.
A conclusione dell’intervento si è tenuto un dialogo attraverso alcune domande tra l’ospite e alcuni partecipanti.
Il secondo incontro si terrà domenica prossima, con la presenza di don Paolo Caiani, responsabile della Pastorale Giovanile dell’Ispettoria lombarda-emiliana, che proporrà una riflessione sull’attualità dell’oratorio salesiano.
Riccardo Naty

 

 

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