Ordinazione di Mons. Giombanco – 1 / A Tindari la solenne cerimonia e l’insediamento come Vescovo di Patti. Ricco di gesti simbolici il rito di consacrazione

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La folla radunata davanti al Santuario di Tindari per l'accoglienza del nuovo Pastore

Il 20 aprile 2017 è una data storica per il Santuario di Maria SS.ma del Tindari, per l’evento della solenne Ordinazione episcopale del Vicario Generale della diocesi di Acireale, mons. Guglielmo Giombanco, eletto centoduesimo vescovo di Patti da papa Francesco.

La folla radunata davanti al Santuario di Tindari per l’accoglienza del nuovo Pastore

Nello splendore d’arte sacra del Santuario, segni indelebili, le presenze: l’Arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina; i vescovi coordinanti, mons. Ignazio Zambito e mons. Antonino Raspanti; una trentina di vescovi; centinaia di sacerdoti e seminaristi; gente orante. Tutti inneggianti a Cristo, che ha concesso il dono del nuovo vescovo alla Chiesa di Patti. È con profonda emozione che si susseguono i momenti meravigliosi dell’Ordinazione Episcopale di Guglielmo Giombanco, il cui volto, in giovane età, s’illumina sempre più in simbolici gesti, fino a raggiungerne la pienezza nella fase finale: siede in cattedra per la presidenza della celebrazione.

Calorosa è l’accoglienza del nuovo vescovo, da parte del Sindaco, nella stupenda piazza antistante al Santuario. La folla, all’unisono con la Diocesi, proclama: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Mons. Guglielmo Giombanco”. Questi, in simbiosi con le parole del 1988 di Giovanni Paolo II, esalta il glorioso Santuario e invita i cittadini a costruire un grande futuro con coraggio e responsabilità, promuovendo crescita di cultura e solidarietà. L’entrata nel Santuario segna l’esultanza dell’assemblea e della rinomata ‘Schola’, al canto dell’Alleluia, mentre, gesto significativo, è intronizzato il libro dei Vangeli. Nella celebrazione, presieduta dall’arcivescovo mons. Gristina, è inclusa la liturgia dell’Ordinazione con l’invocazione allo Spirito Santo e l’interrogazione dell’Eletto sul proposito di custodire la fede nel ministero. A nove domande, ’Sì, lo voglio’ di Guglielmo Giombanco, espressione di retta coscienza, risuona in sospeso silenzio; dopo di che egli si prostra a terra, disteso per intero, gesto d’umiltà, durante il canto delle litanie dei Santi.

Un momento dell’ordinazione di mons. Giombanco

Alzatosi, è pronto all’antico rito dell’imposizione delle mani: inginocchiato di fronte a mons. Gristina, con il capo sotto il libro aperto dei Vangeli, quale servo, riceve l’imposizione delle sue mani e di quelle degli altri vescovi, mentre sale al cielo la preghiera allo Spirito Santo. Si prosegue con gesti simbolici: unzione del capo con il sacro crisma, mirato alla fecondità del ministero. Consegne: libro dei Vangeli per l’annuncio della parola di Dio e la testimonianza; anello, segno di fedeltà alla Chiesa; mitra, emblema della grazia di Dio in onore della santità; pastorale, specifico per il compito di guida del popolo. L’abbraccio di pace con i confratelli sigilla l’unità episcopale. Infine, Gugliemo Giombanco, accompagnato dai vescovi Ignazio e Antonino, benedice l’Assemblea e abbraccia verbalmente tutti, con ringraziamenti, specie per la Chiesa di Acireale, citando i vescovi Malandrino, Gristina, Vigo e Raspanti; inoltre, il primo suo maestro di Piedimonte Etneo, don Rosario Micceri. Magnifica, la festa della Chiesa di Patti: altissima testimonianza di fede.

Anna Bella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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