Ordinazione di mons. Giombanco – 4 / Commenti a caldo tra i partecipanti alla cerimonia: gioia e speranza per i pattesi e per gli acesi

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Abside del Santuario di Tindari

Giovedì 20 aprile a Tindari soffiava aria di freschezza. Per l’altitudine del luogo in cui sorge il santuario della Madonna Nera e soprattutto per l’azione dello Spirito Santo invocato per l’ordinazione episcopale di mons. Guglielmo Giombanco a vescovo di Patti.

Abside del Santuario di Tindari

Gli oltre cento sacerdoti, i venti vescovi e i quasi mille fedeli, non esprimono solo il dato plastico della giornata, ma rappresentano la “grande famiglia” dove ha vissuto il nuovo pastore della diocesi di Patti e, soprattutto, dove condurrà il suo nuovo cammino. Durante una nostra intervista mons. Giombanco aveva ribadito la necessità di sentirsi sin da subito immerso nella sua nuova famiglia e la scelta di Tindari, cuore pulsante della diocesi pattese, non è stata un caso.

Abbiamo raccolto qualche reazione. “È stato un giorno molto atteso vissuto con entusiasmo crescente. Ci aspettavamo un nuovo pastore e il fatto che sia arrivato subito è stato un regalo. Ci aspettiamo molto da lui”. Così Cettina Oliveri, una volontaria no stop del santuario che proviene da Patti. Il fatto che la maggioranza dei presenti esprima il mondo del laicato “è una grande risposta di affetto per mons. Giombanco, ma anche di speranza”, ci dicono Antonella e Antonino da Caronia. “Ci auguriamo – hanno aggiunto – che ci visiti presto e sia vicino al gregge come mons. Zambito”. La parola ai giovani: “I ragazzi avvertono freschezza e voglia di cambiamento” afferma Rossella, insegnante di religione che guida il gruppo giovani della sua parrocchia. “Siamo contenti e non vediamo l’ora di cominciare un nuovo cammino”. Erano presenti anche Giuseppe e Graziella, due rappresentanti dell’Azione cattolica diocesana. “Chiediamo al nostro vescovo di essere vicino ai giovani che vivono momenti di crisi” ha detto Francesca di Castel di Lucio, il paese più in periferia della diocesi di Patti che mons. Giombanco ha scelto come sua prima visita pastorale. “Ci auguriamo che il nuovo pastore sappia cogliere in maniera evangelica i problemi del momento e che sia una presenza spirituale di grande conforto per noi tutti”, ci dicono infine le Sorelle minori di San Francesco.

Il Santuario di Tindari stracolmo di folla durante la cerimonia

Se per i pattesi emergevano sentimenti di speranza, tra gli acesi la commozione la faceva da padrona: “Una grande emozione per mons. Giombanco. Sono contento che il Papa abbia scelto un pastore molto umile e preparato”, ci ha confidato Andrea Romeo, un parrocchiano della Cattedrale di Acireale. “In questo giorno di gioia lo rivedo nelle aule dell’Università Lateranense, costantemente attento e partecipe. Era sempre disponibile al dialogo e al confronto con i compagni di corso, ma non indietreggiava di un passo sui principi e sui valori della fede”. A dirlo è stato Mario Di Bartolo, compagno di studi di mons. Guglielmo Giombanco. “Tutta la Chiesa acese – ci ha detto infine Annamaria Cutuli, presidente diocesana dell’Azione Cattolica – lo ha accompagnato nel suo nuovo ministero: il popolo e i presbiteri insieme abbiamo invocato lo Spirito Santo perché consacrasse con l’unzione il nuovo pastore. È stata una testimonianza di come siamo tutti parte della Chiesa di Cristo”.

Domenico Strano

 

 

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