Ampliamento della Centrale Operativa 118 Catania-Ragusa-Siracusa e modulo sanitario per le maxi-emergenze: sono le due dotazioni del servizio sanitario di urgenza ed emergenza della Sicilia “battezzate” ieri nell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania.
All’interno del Centro Congressi – si legge in un comunicato dell’ Azienda – alla presenza di oltre 600 persone, delle massime autorità civili e militari, di numerosi operatori sanitari, volontari e studenti, si è tenuta la presentazione, che ha costituito anche l’apertura del Congresso nazionale SIS 118 (Società Italiana Sistema 118) “Sinergie per la Sicurezza e Qualità delle cure in Urgenza-Emergenza”, in corso a Catania fino a sabato. Erano presenti, tra gli altri, i prefetti di Catania, Messina e Ragusa e il vicario di Siracusa, i comandanti provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto, il questore di Catania, l’avvocato distrettuale dell’Avvocatura dello Stato.
Portando i saluti ai partecipanti, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha espresso il compiacimento del governo regionale, che ha finanziato i lavori, per una «Centrale Operativa adeguata ai tempi, moderna, che si mette in linea con le indispensabili tecnologie», rilevando «come la Sicilia, sul fronte dell’emergenza sanitaria, sia ai vertici nazionali e la seconda ad avere coperto l’intero territorio regionale con il Numero Unico Emergenza 112».
«La Centrale – ha sottolineato il direttore generale, Salvatore Giuffrida – insiste all’interno dell’Azienda Cannizzaro, che è ospedale di riferimento per l’emergenza, ed effettua in un anno mediamente oltre 160mila interventi, in un bacino di tre province e due milioni di utenti che in estate triplicano».
Il prefetto di Catania, Claudio Sammartino, ha evidenziato la «tempestività e professionalità» degli operatori, nonché la capacità di «prevenzione e pianificazione per il coordinamento del soccorso e le attività in emergenza» dimostrate in varie circostanze e di recente in occasione del terremoto di Santo Stefano nei paesi etnei.
Oltre agli interventi dell’assessore alla Sanità del Comune di Catania, Giuseppe Arcidiacono, del dott. Claudio Pulvirenti in rappresentanza del Ministero, e del dott. Mario Balzanelli, presidente del SIS 118, il momento nel Centro Congressi ha visto l’esibizione di otto ragazze dell’Istituto “Falcone” di Acicastello sulle note dell’Inno di Mameli e la testimonianza di Antonio Barresi, papà di Raffaele, morto a Catania l’anno scorso per arresto cardiaco sopravvenuto sui banchi di scuola, sul progetto “Il cuore di Raffaele”.
La dott.ssa Isabella Bartoli, direttore responsabile della Centrale Operativa 118, dopo avere aperto i lavori, ha illustrato il Modulo sanitario per le maxi-emergenze, portando le parole del Dirigente Servizio Risorse Sanitarie del Dipartimento nazionale di Protezione Civile, Federico Federighi, impegnato nei soccorsi in Albania. Il modulo, ha spiegato la dott.ssa Bartoli, «dev’essere operativo entro un’ora dalla chiamata dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile e si attiva sia in Sicilia e sia su territorio extra-regionale con medici, infermieri, ambulanze e ospedale da campo, con un’autonomia di 72 ore, essendo quindi dotato di tutte le strutture di emergenze».
Nella nuova Centrale Operativa 118, ampliata e ammodernata, oltre a un’aula dedicata alla formazione, sono adesso attive due postazioni per gli operatori in più, che si aggiungono alla postazione dedicata alle maxi-emergenze. Il taglio del nastro davanti all’ingresso della Centrale e la visita da parte delle autorità hanno chiuso la cerimonia e dato il via ai lavori del Congresso SIS 118.