Otium et negotium 15 / La festa del Santo Patriarca Giuseppe, uomo felice e privilegiato, molto venerato in Sicilia

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La riflessione di stavolta del nostro Nino Ortolani è dedicata a San Giuseppe, il Padre putativo di Gesù, del quale festeggeremo tra qualche giorno la ricorrenza. È una delle figure più presenti nella devozione popolare, in particolare in Sicilia, a cui vengono tributati particolari festeggiamenti nei numerosi santuari a lui dedicati.

Carissimo lettore,

“Madre mia Immacolata, San Giuseppe, padre e signore mio, angelo mio custode intercedete per me.” Questa è l’invocazione con cui cominciava e completava le sue orazioni San Josemarìa Escrivà e ha insegnato a ripeterla ai suoi innumerevoli figli spirituali. Grande era la sua devozione per il Santo Patriarca come lo era stata per tanti santi come Santa Teresa d’Avila, San Francesco di Sales e moltissimi altri.

La festa di San Giuseppe, che si celebra il 19 di marzo, è la più importante delle feste dei santi che precedono la Pasqua; essa è considerata una solennità nella liturgia. Fino a non molto tempo fa era attesa nel mondo della scuola perché si faceva vacanza, poi, ai tempi di Craxi, è stata abolita assieme a tante altre feste religiose tra cui l’Epifania. È stata la protesta dei romani a salvare la festa del 6 gennaio, perché non si doveva toccare la popolare tradizione della befana. Ma per San Giuseppe, purtroppo, non è andata così. La sua festa è preparata, da molti fedeli, già dalla fine di gennaio con la devozione delle sette domeniche di San Giuseppe. In tutti gli esercizi commerciali e artigianali (le putìe), specie le botteghe di falegnameria, si trovava ben in vista un quadro di San Giuseppe: lo sanno bene i collezionisti di immaginette che lo trovano sempre o con un bastone fiorito o mentre lavora il legno, ma sempre accanto al Bambinello.

A proposito delle immaginette, si può “…non essere d’accordo con il modo tradizionale di raffigurare san Giuseppe come un vecchio, anche se bisogna riconoscere la buona intenzione di dare risalto alla verginità perpetua di Maria”, sostiene san Josemarìa. “Io lo immagino giovane, forte, forse con qualche anno più della Madonna, ma nella pienezza dell’età e delle forze fisiche” (dall’omelia “Nella bottega di Giuseppe”, in “È Gesù che passa).

Bene è rappresentata la figura del capo della Sacra famiglia nella seguente preghiera: “O beato Giuseppe, uomo felice, cui fu concesso che quel Dio che molti re vollero vedere e non videro, sentire e non sentirono, fosse da te non solo visto e sentito, ma portato in braccio, baciato, vestito e custodito, prega per noi.”

Cari saluti da

Nino Ortolani

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