Otium et negotium 27 / Padre Russo, un prete con cui confessarsi?

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Padre Russo nella ricorrenza del suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale, l'11 agosto 2013

La riflessione che ci propone stavolta il nostro Nino Ortolani prende spunto dalla recente scomparsa di don Pino Russo, il parroco di Santa Maria degli Angeli. Un prete di quelli che lasciano il segno, e non solo perché hanno svolto il loro servizio pastorale per ben 42 anni nello stesso posto. Don Pino nella sua parrocchia ha sposato i genitori da giovani, ha poi battezzato i loro figli che ha successivamente sposato quando sono cresciuti, ed ha pure battezzato i nipoti. È per questo che Nino Ortolani lancia una sorta di sfida ai lettori, che vuole anche essere un invito a inviare dei piccoli ricordi di questo “Padre”, ricordi che pubblicheremo puntualmente sulla nostra edizione web.

Padre Russo nella ricorrenza del suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale, l’11 agosto 2013

Carissimo lettore,

Con questo prete “mi ci cunfissassi”. Quante volte abbiamo sentito questa espressione nei confronti di qualche sacerdote al quale ci rivolgiamo chiamandolo “padre”… Uno di questi era sicuramente “Padre Russo”, parroco di Santa Maria degli Angeli, che ci ha lasciati proprio il giorno di Santa Lucia. Molti acesi abbiamo frequentato la sua parrocchia perché la sua era una parrocchia – famiglia; un ambiente in cui si sentiva il calore dell’amicizia, della… “Famiglia”.

Vorrei scrivere a lungo su questi quarantadue anni vissuti con “don Pippo”, come lo ha chiamato il prof. Monaco. “Fedele collaboratore” lo ha definito mons. Raspanti, ringraziandolo per la sua disponibilità e l’esercizio dell’obbedienza. Per i religiosi la castità e la povertà sono punti cardini nei rapporti sociali; per padre Russo, pur non essendo religioso, traspariva in ogni suo gesto e in ogni sua decisione l’esercizio di queste virtù.

Traspariva nel volto dei presenti al suo funerale la commozione per la perdita di una persona cara, in una cattedrale affollata come nei grandi eventi. Sicuramente ognuno avrebbe desiderato esporre la propria gratitudine per quanto da lui ricevuto, per le sue gentilezze, per le eventuali correzioni o suggerimenti da lui dati con garbo e senza mai ferire; tra questi i tantissimi giovani suoi figli spirituali.

E tu cosa potresti raccontare di questo… “Padre”?

Nell’attesa del Santo Natale, ricevi cari saluti da

Nino Ortolani

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