Carissimo lettore,
Mi è pervenuta una graditissima lettera da parte del “preside” Pappalardo (affettuosamente mi rivolgo a lui con questo titolo perché da preside tanto ha lavorato e per le sue profonde conoscenze nel campo delle tradizioni popolari):
[…]«Tu dici che le nostre estati sono costellate di feste in onore della Madonna. E dici il vero. Ma aggiungerei che tutte le nostre stagioni sono cosparse, se non di feste, di memorie e di devozioni verso la Madre di Dio. Anzi l’intera nostra esistenza è addolcita dal sovvenir dell’Ave Maria. E giustamente ad Jesum cum Petro per Mariam. E te ne sono grato. Poiché in Maria è il preludio e la garanzia della fecondità della nostra fede.
L’atto di fede richiesto a Maria al momento dell’annunciazione implica la conoscenza della divinità di Cristo? Gesù è presentato come figlio dell’Altissimo, ma il messaggio dell’angelo non svela la filiazione del Verbo. E la risposta di Gesù all’età di dodici anni non è compresa da Maria, perché ancora non conosceva bene l’identità di suo figlio. La fede di Maria nella divinità di Gesù, sempre più sviluppandosi, si manifesterà, chiara e sfolgorante, a Cana, all’inizio della vita pubblica.
Proprio, per questo aspetto di sviluppo, la fede di Maria appare immagine e preludio della nostra fede. Ascoltando, obbedendo e perseverando, anche noi possiamo raggiungere la pienezza della fede. Le nostre devozioni e feste, che costellano il territorio etneo, le belle affettuose immagini sono rivolte sicuramente ad una crescita della fede. Qualche volta la assenza di un coordinamento, la superficialità, il folclore, le stupefacenti scenografie, non si identificano con la crescita della nostra fede. Ma certamente è fede quella che interpella, con insistenza, con umiltà, la Madre misericordiosa, perché ci doni e ci conceda il Figlio suo benedetto! Soprattutto quella che, assieme a Pietro e agli Apostoli, per Maria, tutti invochiamo: Signore aumenta la nostra fede!
Ti ringrazio e invio cordiali saluti.
Canonico Salvino Pappalardo»
Ho voluto riportarla integralmente per sviluppare con te alcuni passi significativi.
“Ascoltando, obbedendo e perseverando, anche noi possiamo raggiungere la pienezza della fede.” Certo il nostro ascolto, la nostra obbedienza e la nostra perseveranza non raggiungeranno il livello della Madonna. Tutti, in quanto battezzati (senza appartenere ad alcun tipo di ordine religioso, senza portare alcun distintivo) dobbiamo tendere alla pienezza della fede, dobbiamo, cioè, tendere alla santità. Il livello di fede raggiunto dai santi è sicuramente di gran lunga inferiore a quello della Madonna. Per questo, nelle litanie lauretane, la invochiamo: “Regina sanctorum omnium”. Alla fine del mese di ottobre, dedicato alla devozione del Rosario, ci attendono due feste molto importanti per la tradizione popolare: “Tutti i Santi” e la festa dei “Morti”. È un’occasione per rivolgerci alla “Regina di tutti i santi” felice di abbracciare i nostri cari defunti in Paradiso se stanno godendo della visione beatifica di Dio. Nella festa dei “Morti” le chiederemo di intercedere per le anime che del “Purgatorio” (stato di quanti muoiono nell’amicizia di Dio, ma, benché sicuri della loro salvezza eterna hanno ancora bisogno di purificazione, per entrare nella beatitudine celeste. CCC n° 210). Bellissima quella immagine della Madonna del Carmine che sovrasta un mare di fiamme, dove sono immerse tante anime nell’atteggiamento supplice di essere liberate.
Ti sarei grato se potessi inviarmi qualche tua considerazione o ricordo sulla festa dei “Morti”. Ricevi cari saluti da
Nino Ortolani