Ri-pubblichiamo il messaggio per la Giornata mondiale missionaria di Papa Francesco che si svolgerà il 22 ottobre 2017. La Giornata coincide con la terza domenica dell’Ottobre Missionario che attualmente prevede un cammino di animazione articolato in cinque settimane, ciascuna delle quali propone un tema su cui riflettere.
• Prima settimana: Contemplazione, fonte della testimonianza missionaria
• Seconda settimana: Vocazione, motivo essenziale dell’impegno missionario
•Terza settimana: Responsabilità, atteggiamento interiore per vivere la missione
• Quarta settimana: Carità, cuore della missionarietà
• Quinta settimana: Ringraziamento, gratitudine verso Dio per il dono della missione
Cari fratelli e sorelle,
anche quest’anno la Giornata Missionaria Mondiale ci convoca attorno alla persona di Gesù, «il
primo e il più grande evangelizzatore» (Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 7), che
continuamente ci invia ad annunciare il Vangelo dell’amore di Dio Padre nella forza dello Spirito
Santo. Questa Giornata ci invita a riflettere nuovamente sulla missione al cuore della fede
cristiana. Infatti, la Chiesa è missionaria per natura; se non lo fosse, non sarebbe più la Chiesa di
Cristo, ma un’associazione tra molte altre, che ben presto finirebbe con l’esaurire il proprio scopo
e scomparire. Perciò, siamo invitati a porci alcune domande che toccano la nostra stessa identità
cristiana e le nostre responsabilità di credenti, in un mondo confuso da tante illusioni, ferito da
grandi frustrazioni e lacerato da numerose guerre fratricide che ingiustamente colpiscono
specialmente gli innocenti. Qual è il fondamento della missione? Qual è il cuore della missione?
Quali sono gli atteggiamenti vitali della missione?
La missione e il potere trasformante del Vangelo di Cristo, Via, Verità e Vita
1. La missione della Chiesa, destinata a tutti gli uomini di buona volontà, è fondata sul potere
trasformante del Vangelo. Il Vangelo è una Buona Notizia che porta in sé una gioia contagiosa
perché contiene e offre una vita nuova: quella di Cristo risorto, il quale, comunicando il suo Spirito
vivificante, diventa Via, Verità e Vita per noi (cfr Gv 14,6). È Via che ci invita a seguirlo con fiducia
e coraggio. Nel seguire Gesù come nostra Via, ne sperimentiamo la Verità e riceviamo la sua Vita,
che è piena comunione con Dio Padre nella forza dello Spirito Santo, ci rende liberi da ogni forma
di egoismo ed è fonte di creatività nell’amore.
2. Dio Padre vuole tale trasformazione esistenziale dei suoi figli e figlie; trasformazione che si
esprime come culto in spirito e verità (cfr Gv 4,23-24), in una vita animata dallo Spirito Santo
nell’imitazione del Figlio Gesù a gloria di Dio Padre. «La gloria di Dio è l’uomo vivente» (Ireneo,
Adversus haereses IV, 20, 7). In questo modo, l’annuncio del Vangelo diventa parola viva ed
efficace che attua ciò che proclama (cfr Is 55,10-11), cioè Gesù Cristo, il quale continuamente si
fa carne in ogni situazione umana (cfr Gv 1,14).
La missione e il kairos di Cristo
3. La missione della Chiesa non è, quindi, la diffusione di una ideologia religiosa e nemmeno la
proposta di un’etica sublime. Molti movimenti nel mondo sanno produrre ideali elevati o
espressioni etiche notevoli. Mediante la missione della Chiesa, è Gesù Cristo che continua ad
evangelizzare e agire, e perciò essa rappresenta il kairos, il tempo propizio della salvezza nella
storia. Mediante la proclamazione del Vangelo, Gesù diventa sempre nuovamente nostro
contemporaneo, affinché chi lo accoglie con fede e amore sperimenti la forza trasformatrice del
suo Spirito di Risorto che feconda l’umano e il creato come fa la pioggia con la terra. «La sua
risurrezione non è una cosa del passato; contiene una forza di vita che ha penetrato il mondo.
Dove sembra che tutto sia morto, da ogni parte tornano ad apparire i germogli della risurrezione. È
una forza senza uguali» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 276).
4. Ricordiamo sempre che «all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande
idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e
con ciò la direzione decisiva» (Benedetto XVI, Lett. enc. Deus caritas est, 1). Il Vangelo è una
Persona, la quale continuamente si offre e continuamente invita chi la accoglie con fede umile e
operosa a condividere la sua vita attraverso una partecipazione effettiva al suo mistero pasquale
di morte e risurrezione. Il Vangelo diventa così, mediante il Battesimo, fonte di vita nuova, libera
dal dominio del peccato, illuminata e trasformata dallo Spirito Santo; mediante la Cresima, diventa
unzione fortificante che, grazie allo stesso Spirito, indica cammini e strategie nuove di
testimonianza e prossimità; e mediante l’Eucaristia diventa cibo dell’uomo nuovo, «medicina di
immortalità» (Ignazio di Antiochia, Epistula ad Ephesios, 20, 2).
5. Il mondo ha essenzialmente bisogno del Vangelo di Gesù Cristo. Egli, attraverso la Chiesa,
continua la sua missione di Buon Samaritano, curando le ferite sanguinanti dell’umanità, e di Buon
Pastore, cercando senza sosta chi si è smarrito per sentieri contorti e senza meta. E grazie a Dio
non mancano esperienze significative che testimoniano la forza trasformatrice del Vangelo. Penso
al gesto di quello studente Dinka che, a costo della propria vita, protegge uno studente della tribù
Nuer destinato ad essere ucciso. Penso a quella celebrazione eucaristica a Kitgum, nel Nord
Uganda, allora insanguinato dalla ferocia di un gruppo di ribelli, quando un missionario fece
ripetere alla gente le parole di Gesù sulla croce: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»,
come espressione del grido disperato dei fratelli e delle sorelle del Signore crocifisso. Quella
celebrazione fu per la gente fonte di grande consolazione e tanto coraggio. E possiamo pensare a
tante, innumerevoli testimonianze di come il Vangelo aiuta a superare le chiusure, i conflitti, il
razzismo, il tribalismo, promuovendo dovunque e tra tutti la riconciliazione, la fraternità e la
condivisione.
La missione ispira una spiritualità di continuo esodo, pellegrinaggio ed esilio
6. La missione della Chiesa è animata da una spiritualità di continuo esodo. Si tratta di «uscire
dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della
luce del Vangelo» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 20). La missione della Chiesa stimola un
atteggiamento di continuo pellegrinaggio attraverso i vari deserti della vita, attraverso le varie
esperienze di fame e sete di verità e di giustizia. La missione della Chiesa ispira una esperienza di
continuo esilio, per fare sentire all’uomo assetato di infinito la sua condizione di esule in cammino
verso la patria finale, proteso tra il “già” e il “non ancora” del Regno dei Cieli.
7. La missione dice alla Chiesa che essa non è fine a sé stessa, ma è umile strumento e
mediazione del Regno. Una Chiesa autoreferenziale, che si compiace di successi terreni, non è la
Chiesa di Cristo, suo corpo crocifisso e glorioso. Ecco allora perché dobbiamo preferire «una
Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa
malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze» (ibid., 49).
I giovani, speranza della missione
8. I giovani sono la speranza della missione. La persona di Gesù e la Buona Notizia da Lui
proclamata continuano ad affascinare molti giovani. Essi cercano percorsi in cui realizzare il
coraggio e gli slanci del cuore a servizio dell’umanità. «Sono molti i giovani che offrono il loro aiuto
solidale di fronte ai mali del mondo e intraprendono varie forme di militanza e di volontariato […].
Che bello che i giovani siano “viandanti della fede”, felici di portare Gesù in ogni strada, in ogni
piazza, in ogni angolo della terra!» (ibid., 106). La prossima Assemblea Generale Ordinaria del
Sinodo dei Vescovi, che si celebrerà nel 2018 sul tema “I giovani, la fede e il discernimento
vocazionale”, si presenta come occasione provvidenziale per coinvolgere i giovani nella comune
responsabilità missionaria che ha bisogno della loro ricca immaginazione e creatività.
Il servizio delle Pontificie Opere Missionarie
9. Le Pontificie Opere Missionarie sono strumento prezioso per suscitare in ogni comunità
cristiana il desiderio di uscire dai propri confini e dalle proprie sicurezze e prendere il largo per
annunciare il Vangelo a tutti. Attraverso una profonda spiritualità missionaria da vivere
quotidianamente, un impegno costante di formazione ed animazione missionaria, ragazzi, giovani,
adulti, famiglie, sacerdoti, religiosi e religiose, Vescovi sono coinvolti perché cresca in ciascuno un
cuore missionario. La Giornata Missionaria Mondiale, promossa dall’Opera della Propagazione
della Fede, è l’occasione propizia perché il cuore missionario delle comunità cristiane partecipi
con la preghiera, con la testimonianza della vita e con la comunione dei beni per rispondere alle
gravi e vaste necessità dell’evangelizzazione.
Fare missione con Maria, Madre dell’evangelizzazione
10. Cari fratelli e sorelle, facciamo missione ispirandoci a Maria, Madre dell’evangelizzazione. Ella,
mossa dallo Spirito, accolse il Verbo della vita nella profondità della sua umile fede. Ci aiuti la
Vergine a dire il nostro “sì” nell’urgenza di far risuonare la Buona Notizia di Gesù nel nostro
tempo; ci ottenga un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la
morte; interceda per noi affinché possiamo acquistare la santa audacia di cercare nuove strade
perché giunga a tutti il dono della salvezza.