L’atmosfera mondiale è inquinata da conflitti e Palermo, al centro del Mediterraneo, ha sposato l’istanza della nonviolenza promuovendo la campagna nazionale di istituire il Ministero della Pace. A promuovere l’evento, che si è svolto lunedì 2 ottobre nella Sala Piersanti Mattarella dell’ARS – informa una nota della diocesi di Acireale – la rete di associazioni promotrici della campagna per il nuovo dicastero, supportata dal gruppo parlamentare regionale del M5S, e patrocinata dall’Assemblea Regionale Siciliana e dalla Regione Siciliana.
I saluti istituzionali sono stati affidati all’on. Cristina Ciminnisi, deputato M5S, al vice presidente dell’Ars on. Nuccio Di Paola e al presidente dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta.
“È importante promuovere continue iniziative di sensibilizzazione – dichiara l’on. Cristina Ciminnisi – per diffondere la consapevolezza dei benefici che porta con sé la pace.
È sempre più urgente la necessità di creare un clima di solidarietà e cooperazione.
Le istituzioni religiose e politiche possono lavorare insieme per scongiurare ogni forma di conflitto. Instaurare la pace non è solo assenza di guerre ma anche presenza di giustizia e unità”.
Il Ministero della Pace con funzione di prevenzione e mediazione
L’eventuale istituzione del Ministero della Pace richiederebbe innanzitutto la declinazione della struttura nei territori per creare un tessuto sociale positivo che metta al centro l’essere comunità. L’attuazione dei principi costituzionali ed internazionali promuoverebbe un progetto politico che coinvolga tutti ad essere artigiani della pace per la realizzazione di una giustizia sociale.
La campagna per istituire un Ministero con competenze su educazione, istruzione, attività di contrasto alla violenza e promozione alla nonviolenza nazionale, difesa civile non armata e non violenta, controllo degli armenti e disarmo, tutela diritti umani e sviluppo, è rivolta a sviluppare e coordinare attività di prevenzione e mediazione. Il Ministero della Pace sposterebbe, così, il paradigma verso una nuova architettura di pace.
Al vescovo Raspanti le conclusioni del convegno
A Monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana, sono state affidate le conclusioni del Convegno.
“I modelli economici e geopolitici creano le gravi ingiustizie e quindi la conseguenza della violenza e della guerra. A livello politico-sociale, quindi, la ricerca delle condizioni che favoriscono la pace tra i popoli e gli Stati è un obiettivo che si deve coltivare.
È importante rimarcare l’idea secondo cui la pace e la nonviolenza sono due concetti che si fondono con il chiaro tentativo non solo di evitare i conflitti ma anche di creare percorsi condivisi. Pensare la pace, diffondere la conoscenza e la coerenza etica sono alla base dell’intelligenza umana. Noi vescovi di Sicilia siamo disponibili a collaborare per una sospirata pace”.